Ipse DixitMilano 2018. Ice Caput Mundi.

Ci siamo. Dopo 67 anni Milano torna ad ospitare i Campionati del Mondo di Pattinaggio di Figura. E’ la quarta volta che il World Figure Skating Championship ISU si svolge in Italia, questa volta s...

Ci siamo.

Dopo 67 anni Milano torna ad ospitare i Campionati del Mondo di Pattinaggio di Figura. E’ la quarta volta che il World Figure Skating Championship ISU si svolge in Italia, questa volta sul ghiaccio del Forum di Assago.

Milano, ancora una volta, dimostra di essere a pieno titolo un polo attrattivo di respiro internazionale, pronto per ospitare manifestazioni di livello assoluto, sportive e non.

eleganza, agonismo e bellezza

Questo Campionato del Mondo è il primo appuntamento di rilievo dopo le Olimpiadi coreane di Pyeongchang; per alcuni atleti sarà l’occasione per confermarsi, per altri rappresenterà l’opportunità per rifarsi dalle delusioni olimpiche.

La pattuglia azzurra si presenta agguerrita e consapevole delle proprie capacità tecniche ed interpretative; la nostra parola d’ordine dal 21 al 25 di marzo sarà eleganza, agonismo e bellezza.

Linkiesta.it – Adrenalina e Motori – seguirà l’intera manifestazione mondiale. Non guarderemo solo ai risultati ed alla tecnica, ma cercheremo di tramettere le emozioni che si percepiscono nel vivere una kermesse così importante di uno sport particolare ed unico come il Pattinaggio di Figura.

Parleremo dei nostri atleti azzurri, ed in corso di stagione li andremo a conoscere meglio, incontrandoli uno per uno.

Per il momento tratteggiamo un quadro d’insieme, scattiamo una fotografia con il grandangolo, entriamo in punta di piedi in un mondo che per molti nostri lettori risulterà nuovo ed inesplorato.

Chi non ha guardato alle Olimpiadi in televisione almeno una gara di pattinaggio? Una, almeno una l’abbiamo guardata tutti ed abbiamo sentito citare tutta una serie di nomi dai telecronisti nel momento in cui i pattinatori si avvitavano in rotazioni e salti, tecnicamente a noi sconosciuti.

Giusto per non dare nulla come scontato, facciamo una rapida carrellata sulle figure che in una gara di pattinaggio rappresentano i passaggi tecnici salienti.

Giusto per non dare nulla come scontato, facciamo una rapida carrellata sulle figure che in una gara di pattinaggio rappresentano i passaggi tecnici salienti, che non sono salti e piroette fatte a caso.

Sintetizziamo molto, i pattinatori agonisti ed amatoriali non me ne vogliano.

TOE LOOP è una figura inventata nel 1920 dallo statunitense Bruce Maspes. E’ il più semplice dei salti cosiddetti puntati, è spesso utilizzato nelle combinazioni di salto.

SALCHOW così chiamato dal suo inventore, Ulrich Salchov. E’ il secondo salto per difficoltà e non è un salto puntato, cioè non si esegue con la punta del pattino, ma con il filo della lama.

LOOP è il terzo salto nella gerarchia di difficoltà dei salti. E’ spesso usato come secondo salto nelle combinazioni.

FLIP ecco un’altro salto puntato, che parte dal filo sinistro interno indietro e punta con il piede destro.

LUTZ, dal nome del suo inventore Alois Lutz. Somiglia (per i meno esperti) al Flip, ma è molto più difficile da eseguire, sulla diagonale della pista.

AXEL è il salto più difficile di tutti da eseguire. E’ un salto non puntato inventato dal pattinatore di velocità Axel Paulsen. Molti pattinatori nell’eseguire l’Axel percepiscono la sensazione di “buttarsi nel vuoto”.

Qual è l’altro elemento che caratterizza il pattinaggio di figura, senza il quale questo sport non sarebbe quello che è? La musica. La musica, che mette in armonia le vibrazioni prodotte dai pattinatori, che li lega con il pubblico, che disegna le coreografie, che impone il ritmo e la velocità agli esercizi, che scatena l’allegria o suscita la commozione.

Abbiamo sentito nella prima giornata di gare colonne sonore di ogni genere, dalle musiche più classiche (Mozart, Barber, Tchaikovski) ai classici del Novecento (Piazzolla e Morricone) sino alle immancabili tracce tratte dai film più celebri (Ghost).

Nello short program, programma corto a coppie ( dove i pattinatori devono eseguire sette figure obbligatorie in massimo due minuti e cinquanta secondi) le nostre coppie azzurre hanno trovato la chiave di volta nella scelta delle melodie, trascinando il pubblico.

Valentina Marchei ed Ondrej Hotarek hanno pattinato sulle note della popolare canzone di Renato Carosone “Tu vuo’ fa l’Americano”, ritmata dal battito di mani dell’intero palazzo del ghiaccio, scatenando brio ed allegria.

Pochi minuti dopo, Nicole Della Monica e Matteo Guarise hanno volteggiato sulle note del Magnificat di Matteo Frisina, cantato da Mina. L’emozione e la commozione hanno toccato tutti. Nella prima parte della giornata l’immensa Carolina Kostner aveva conquistato la vetta della classifica nel corto femminile sospinta dalle note di Claude Debussy.

Appena termina l’esercizio sulle tribune si scatena l’entusiasmo e dal nulla spuntano centinaia di bandiere.

Abbiamo parlato degli atleti, delle musiche… ora parliamo del pubblico.

Numeroso, appassionato, competente, multicolore.

Nel corso delle esibizioni il pubblico appare perfettamente omogeneo; tutti applaudono, per sottolineare i passaggi migliori o per incitare gli atleti che compiono qualche errore. Non ci sono partigianerie da stadio calcistico. Il pattinaggio è, Deo Gratias, una specialità apprezzata ed amata da un pubblico composto, entusiasta e maturo. Nel corso delle esibizioni gli appassionati apprezzano l’esecuzione e dimenticano il colore della maglia.

Ma appena termina l’esercizio sulle tribune si scatena l’entusiasmo e dal nulla spuntano centinaia di bandiere. Nella prima giornata di gare abbiamo visto, oltre ovviamente ai nostri tricolore, una selva di bandiere del Sol Levante (i giapponesi hanno fatto incetta di biglietti), tantissime bandiere della Russia e numerose Stars and Stripes Flags from USA mischiate a quelle canadesi con la foglia rossa d’acero. Non c’è nessun atleta che non abbia qualche sostenitore munito di vessillo sulle tribune, e questo apre il cuore.

Come importante è stato vedere gareggiare (sostenuti da tutto il pubblico) la coppia della Repubblica Popolare di Korea, Tae Ok Ryom e Ju Sik Kim. Lo sport avvicina ciò che la real politik allontana.

Bene, per il momento ci fermiamo qui. A presto con i Mondiali di Pattinaggio di Figura di Milano 2018. Stay tuned.

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