Gorky ParkSavchenko, Babchenko e l’Ucraina dei Servizi

I casi Savchenko e Babchenko non sono altro che la dimostrazione di come l'Ucraina sia un paese alla deriva, dove il ruolo dei servizi segreti (Sbu), guidati dal fantasioso Vasyl Hrytsak, ha assunt...

I casi Savchenko e Babchenko non sono altro che la dimostrazione di come l’Ucraina sia un paese alla deriva, dove il ruolo dei servizi segreti (Sbu), guidati dal fantasioso Vasyl Hrytsak, ha assunto aspetti grottesti, definendo l’agenda politica nazionale e internazionale secondo un calendario spettacolare guidato da una regia da B movie.

Ricapitolando gli avvenimenti:

nel caso di Nadya Savchenko (qui il riassunto), secondo l’Sbu anche la macchina della verità avrebbe confermato che l’ex eroina del Donbass avrebbe avuto l’intenzione di assaltare la Rada a colpi di kalashnikov. Strappata alle prigioni russe la disgraziata pilota é finita in quelle ucraine. Qualcosa che non va c’é. E non é difficile capire cosa.

Il caso Babchenko (qui la vicenda) é quello di maggior rilevanza internazionale, visto che nella farsa ucraina sono finiti tutti, cancellerie occidentali comprese, e qualcuno si é a ragione risentito. Aspettando le prove (che mai arriveranno), l’Sbu ha fatto trapelare la lista dei presunti target dei servizi segreti russi in Ucraina.

L’aspetto più importante della sceneggiata, che ha diviso il pubblico nazionale e internazionale tra chi ha apprezzato la fantasia dei servizi di Kiev per rispondere alla guerra propagandistica russa e chi invece ha visto un autogol clamoroso dell’Sbu, é che il caso Babchenko é la dimostrazione di come anche la peggiore messa in scena possa tramutarsi in una strumentale verità.

Fino a un paio di giorni fa l’Occidente é stato abituato a vedere solo nella Russia la fonte di manipolazioni, ora sono venuti allo scoperto i geni di Kiev che hanno dimostrato di essere capaci di fare altrettanto. La novità sta appunto nel fatto che hanno dichiarato il bluff. La sostanza é comunque la medesima: basta poco per montare una farsa.

Non è un caso che le critiche più esplicite a livello europeo siano arrivate dalla Germania. A Berlino si stanno stufando di essere presi per i fondelli. Il caso Skripal, con il marchio di fabbrica MI6, é l’esempio di come il ruolo dei servizi da una parte e la troppa fiducia dall’altra abbiano portato a situazioni quasi irrecuperabili. Quelli di Savchenko e Babchenko stanno paradossalmente raddirizzando la barra di vari paesi europei verso Mosca, che poco deve fare se non aspettare che certi nodi vengano al pettine.

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