Pop cornA Matera Ambrosetti ha presentato il suo Think Tank per la Basilicata

Il ruolo e la centralità di Matera, nel suo anno da Capitale europea della cultura, è ormai un fatto, una certezza ferma come i suoi magnifici Sassi. Ed è proprio lì, il 30 gennaio, nel cuore antic...

Il ruolo e la centralità di Matera, nel suo anno da Capitale europea della cultura, è ormai un fatto, una certezza ferma come i suoi magnifici Sassi. Ed è proprio lì, il 30 gennaio, nel cuore antico della città millenaria, che si è celebrata una delle tappe più importanti del percorso di analisi e studi del Think Tank Basilicata, un’iniziativa a carattere strategico-competitivo, promossa da The Europea House – Ambrosetti in collaborazione con Total, finalizzata a definire una visione per il futuro della Basilicata, incentrata su nuove traiettorie e attivatori di sviluppo, ingaggiando attivamente i leader imprenditoriali e istituzionali e la società civile. Non un’iniziativa spot quella messa in campo da Ambrosetti, ma un percorso concretissimo che ha visto, in questi mesi, alternarsi momenti di studio, occasioni di ascolto e scambio con i principali stakeholder del territorio. “L’obiettivo ultimo – spiegano – è rimettere al centro dell’attenzione nazionale ed europea le sfide più urgenti per il rilancio della Basilicata ma anche le opportunità e le competenze strategiche attorno a cui il territorio, in sinergia con le altre Regioni del Sud, può decidere di giocare la propria partita di attrattività e competitività”.

E’ Valerio De Molli, CEO e Managing Partner di The European House – Ambrosetti, a presentare il lavoro, dati e la visione prodotti dal Think Thank. Dice De Molli: “La nostra iniziativa ha l’obiettivo di fornire un contributo concreto alla definizione di una nuova visione di sviluppo per la Basilicata, partendo dal censimento puntuale dei fattori di rischio ma anche delle opportunità e degli asset strategici che il territorio ha a disposizione per rilanciare il proprio sviluppo. Vogliamo riattivare le energie di tutta la Regione. Perché un progetto di rilancio del territorio abbia successo è infatti fondamentale che si crei un consenso forte, a partire dalla classe dirigente e dalla business community. In questo momento la Basilicata ha davanti a sé alcune grandi opportunità, in primis Matera 2019, che può fungere da attivatore di investimenti per tutto il territorio e rilanciare la fiducia e la voglia di mettersi in gioco delle nuove generazioni”. Dieci i punti di forza della Basilicata, individuati da Ambrosetti e raccontati da De Molli sul palco materano: Industria ed agricoltura con un peso importante; il contributo dato dal settore dell’automotive alla crescita e all’internazionalizzazione; la rilevanza dell’industria estrattiva e della royalties; l’importante contributo del settore agricolo ed alimentare; una bilancia commerciale in attivo; un patrimonio naturalistico unico al mondo; l’attrattività per gli operatori dell’industria cinematografica; il settore del turismo in costante crescita; la sfida di Matera 2019 e la sperimentazione del 5G; la green economy (fonti rinovabili e risorse idriche). A queste dieci leve dello sviluppo, secondo il report si affiancano altrettante criticità: il progressivo spopolamento; la fuga dei giovani; la debolezza del sistema universitario; l’occupazione nel settore hi-tech ed un livello di digitalizzazione troppo bassi; la debolezza della PA; una eccessiva frammentazione e la difficoltà nel fare squadra; la fragilità del territorio; il decadimento della passione e dell’ottimismo; l’inadeguatezza delle infrastrutture.

Fatta l’analisi, Ambrosetti propone, come nel suo stile pragmatico, alcune azioni da mettere in campo per imboccare la strada dello sviluppo: il rafforzamento e valorizzazione della competitività dell’industria nei settori strategici per il territorio; la valorizzazione di alcune filiere dell’agroalimentare e del turismo quali “attrattori” locali nazionali e internazionali; la necessità di «ibridazione» di settori tradizionali (e della Pubblica Amministrazione) attraverso innovazione e tecnologia; Realizzazione di hub formativi e/o centri di eccellenza di Innovazione & Ricerca; il contrasto ai flussi migratori giovanili in uscita dal territorio; la rigenerazione del tessuto urbano e del patrimonio naturalistico e ambientale come strumenti a sostegno della vocazione turistica del territorio; la realizzazione di progettualità di contrasto al decadimento della passione e dell’ottimismo; il miglioramento dei processi di governance e più “gioco di squadra” anche con le Regioni limitrofe; l’ottimizzazione nell’allocazione e gestione dei fondi pubblici per lo sviluppo; il potenziamento del sistema infrastrutturale.

Come spiegato dettagliatamente durane i lavori dell’evento, il cui titolo genera inevitabilmente un contagioso ottimismo: “Basilicata: energie per un futuro sostenibile”, in Lucania il comparto industriale genera il 34,6% del valore aggiunto dell’economia, una quota superiore alla media del Mezzogiorno (17,8%) e dell’Italia (24,1%). Il 50% del valore aggiunto dell’industria è generato dal settore dei mezzi di trasporto e dall’industria estrattiva e l’automotive posiziona la Basilicata al vertice delle Regioni italiane per valore aggiunto generato sul totale dell’economia (8,8% sul totale). Con 62,9 milioni di tonnellate di petrolio estratto nel periodo 2000-2017, la Basilicata ha contribuito per oltre il 60% del totale nazionale. Inoltre, se le estrazioni in Basilicata riprendessero e si mantenessero costanti fino al 2030, la Regione potrebbe beneficiare di oltre €3,5 miliardi di fondi derivanti dalle royalties nel prossimo decennio. Risorse aggiuntive da mettere a disposizione per la crescita della Basilicata. Non solo: la Basilicata, come altre Regioni del Sud Italia, presenta una spiccata vocazione per il settore primario, in particolare per l’agricoltura, che assorbe il 5,0% del valore aggiunto regionale e il 10,9% degli occupati sono riconducibili a questo settore, contro una quota che per il Mezzogiorno vale rispettivamente il 3,8% e il 7,6% e per l’Italia il 2,1% e 3,7%. La Basilicata è la prima Regione in Italia per numero di aziende e valore aggiunto generato dal settore agroalimentare sul totale della Regione e la seconda Regione per numero di occupati nel settore agroalimentare sul totale degli occupati. Nel 2019 è significativo il dato che vede la Basilicata è la prima Regione in Italia per incremento degli arrivi turistici sia italiani (+39%) che stranieri (+95%) dal 2010 ad oggi. La varietà paesaggistica ha attratto molti registi italiani e stranieri che hanno scelto la Basilicata per girare i propri film. Tra questi anche Pier Paolo Pasolini, Giuseppe Tornatore, Gabriele Salvatores e Mel Gibson. Negli ultimi cinquant’anni in Basilicata sono stati girati più di quaranta film, una media di un film ogni anno, l’ultimo dei quali è “Moschettieri del Re”, diretto da Giovanni Veronesi, e interamente ambientato in Basilicata.

Ai lavori, condotti con maestria da Gianni Riotta, si sono confrontati i membri del Comitato Scientifico del Think Tank, i rappresentanti del mondo politico, istituzionale, accademico e della business community nazionale e internazionale che hanno dialogato sulle sfide e le opportunità che la Basilicata ha davanti a sé, tra cui: Giuseppe Acierno (Presidente, Distretto Aerospaziale Pugliese); Alberto Bonisoli (Ministro per i Beni Culturali e le Attività Culturali); Marco Brun (Amministratore Delegato, Shell Italia); Michel Bouquier (Senior Advisor, Ministero dell’Economia e delle Finanze, già Ministro del Turismo, Principato di Monaco; già Amministratore Delegato, Relais & Château); Massimiliano Cesare (Presidente, F2I SGR); Valerio De Molli (Managing Partner e CEO, The European House – Ambrosetti); Michele Elia (Amministratore Delegato, TAP); Flavia Franconi (Vice Presidente, Regione Basilicata); Heiner Flassbeck (già Vice Ministro delle Finanze, Germania); Massimo Gargano (Direttore Generale, ANBI-Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni); Enrico Giovannini (Università di Roma Tor Vergata; Fondatore e Portavoce dell’Alleanza Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile – ASviS; già Presidente ISTAT e Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali); Vittorio Grilli (Presidente della Divisione Corporate e Investment Bank EMEA; JP Morgan); Daniele Kihlgren (Fondatore e CEO, Sextantio Group); Aldo Melpignano (Direttore dello Sviluppo, Gruppo San Domenico Hotels Collection); Riccardo Maria Monti (già Presidente, Italferr); Sergio Prete (Presidente, Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio – Porto di Taranto); Jonathan Reichental (Chief Information Officer, Palo Alto, USA); Gianni Riotta (Pirelli Visiting Professor, Princeton University); Nicola Rossi (Economista, Università di Roma “Tor Vergata”); Mateusz Rykala (Vice President, Katowice Special Economic Zone, Poland); Carsten Sonne-Schmidt (Country Chair Italia di Total e CEO di Total E&P Italia); Riccardo Tozzi (Fondatore, Cattleya); Caroline Vat-Sandee (Co-Founder and Director PORTXL, Rotterdam).

Il Country Chair Italia di Total e CEO di Total E&P Italia, Carsten Sonne-Schmidt, ha commentato così i risultati del Forum: ”Abbiamo accolto con soddisfazione e interesse i risultati dell’imponente lavoro svolto da The European House Ambrosetti con il prezioso contributo di autorevoli personalità di prestigio nazionale ed internazionale. Il riconoscimento pragmatico delle criticità, ma soprattutto la coscienza dei punti di forza (e in Basilicata il patrimonio naturalistico e culturale, ma anche un solido tessuto industriale ed agricolo lo sono) e di potenzialità quali il turismo devono essere la base per lo sviluppo che questa regione e i suoi cittadini meritano. Total ha fortemente creduto sin dall’inizio in questo progetto e confidiamo che l’entusiasmo e l’ottimismo di tutte le forze vive della Basilicata porteranno allo sviluppo delle indiscusse risorse di questa bella regione”.

Il futuro della Basilicata, che ha dentro di sé un bellissimo cuore antico, passa inevitabilmente dalle visioni e dalle strategie suggerite da Ambrosetti, facendo proprio il mantra di The European House Ambrosetti: No Investments = No Jobs = No Growth = No Future. Tocca adesso alla politica, a più livelli, saperne cogliere la sfida e proiettare questo pezzo di Sud, così diverso ed unico al mondo, in un destino migliore, non più determinato dalla sua geografia.

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