La maturità 2019 inizia a prendere forma concreta. Rassicurando, in parte, gli studenti. Molte le novità introdotte dall’ultima riforma: la riduzione delle prove da tre a due, la doppia materia nel secondo scritto e il nuovo schema per le tracce della prova d’italiano, l’addio alla tesina e l’ingresso della domanda a sorteggio all’orale, solo per citare le più evidenti. Una situazione che ha spinto il ministero dell’Istruzione a organizzare – tra fine febbraio e inizio aprile – delle simulazioni ufficiali per far capire ai maturandi l’impostazione dei nuovi scritti. Un lungo countdown verso l’esame vero e proprio che è scattato il 19 febbraio con la prima ‘prova generale’ del tema d’italiano. Dopo tanta teoria, dunque, finalmente un po’ di pratica. E, se lo schema adottato dal Miur, venisse replicato anche a giugno agli studenti non dispiacerebbe affatto.
Le tracce delle simulazioni ‘approvate’ dai maturandi
A dirlo sono stati direttamente i maturandi che hanno partecipato all’instant poll online organizzato da Skuola.net subito dopo la fine delle simulazioni. Solo 1 su 5 – tra quelli che si sono cimentati con le simulazioni – si è infatti lamentato delle tracce scelte. Mentre quasi la metà (48%) le ha giudicate molto interessanti e un altro 31% ne ha trovata almeno una di suo gradimento. Anche se era difficile sostenere il contrario: si è trattato di temi piuttosto generali (l’importanza dello studio della storia, i diritti umani, la globalizzazione e la tecnologia, la felicità, la fragilità). Così come gli autori erano ben piantati nei programmi affrontati in classe: in base alla riforma, potevano tornare poeti o scrittori di fine ‘800 e così è stato (leggere alla voce Pascoli, tra i più invocati alla vigilia di ogni Maturità e quasi mai uscito); così come il raddoppio dell’analisi del testo ha fatto strada, nelle tracce di questa tipologia, al primo autore donna (Elsa Morante).
Il ritorno all’800 piace agli studenti
Mettendoci nei panni degli studenti, verrebbe quasi da dire: peccato che non sia l’esame che conta. Visto che quasi 4 maturandi su 5 sono rimasti piacevolmente sorpresi quando hanno letto le tracce: il 49% si è detto convinto di poterne svolgere più di una, il 12% addirittura tutte quante, il 18% almeno quella che ha poi effettivamente scelto. Alla fine, il vincitore morale di questa tornata di simulazioni è proprio Pascoli: secondo questa prima rilevazione, è stato il preferito dai maturandi. Tra le tracce che sono piaciute di più, anche il tema d’attualità sulla Felicità – che conteneva anche una citazione tratta dallo Zibaldone di Leopardi – e il testo argomentativo sui Diritti Umani. Anche se questo non basta a tranquillizzare del tutto i ragazzi: per il 46% la facilità delle prove odierne non significa automaticamente che lo saranno anche quelle di giugno, mentre gli altri si dividono tra chi si avvicinerà all’esame con meno ansia e chi al contrario è stranamente più preoccupato.
Una prova presa sul serio
Un test reso ancora più probante dal fatto che quasi tutti (83%) dicono di aver svolto le simulazioni impegnandosi al massimo. Forse perché la maggior parte dei professori (59%) aveva preannunciato che avrebbe messo il voto ai temi e un altro 26% ha lasciato i suoi alunni nel dubbio fino alla fine della prova. E gli altri? Quelli che, nonostante gli inviti del Miur, non hanno sostenuto la simulazione di prima prova in contemporanea con i ‘colleghi’? La maggior parte le svolgerà comunque nei prossimi giorni, chi a scuola (46%) e chi come compito a casa (12%). Anche se, ormai, il valore della prova non potrà essere lo stesso. Ma non tutto è perduto: si replica il 26 marzo, con la seconda simulazione ufficiale dello scritto d’italiano, anticipata – il 28 febbraio – dal primo contatto reale con la tanto temuta seconda prova. Sempre più a ridosso dell’esame.