Cambio di rotta o voglia di non infierire troppo su ragazzi già in ansia per le tante novità? Non sappiamo quale sia stata la filosofia che ha portato il Miur ha selezionare le tracce per la prima prova della Maturità 2019. Sta di fatto che, dopo aver abituato nel corso degli ultimi anni all’inaspettato, stavolta il nuovo esame si apre con un’analisi del testo decisamente più nota. È quella sulla poesia di Giuseppe Ungaretti (“Risvegli”). Un palcoscenico, il suo, diviso con un altro gigante della letteratura del ‘900: Leonardo Sciascia. Peccato che i maturandi, nonostante l’assist (data l’apparente notorietà degli autori), sembrano essere rimasti comunque spiazzati. È questo ciò che emerge dall’instant poll di Skuola.net, che ha intercettato le sensazioni a caldo di circa 500 maturandi subito dopo la fine dello scritto d’Italiano.
Sciascia, Dalla Chiesa, Bartali: per 1 maturando su 2 sono degli sconosciuti
Nel complesso, questa prima prova della nuova maturità vede una spaccatura netta tra i maturandi. Molti degli argomenti al centro delle tracce, seppur non proprio cardini dei programmi scolastici, fanno parte del patrimonio culturale italiano. Ma la metà dei ragazzi sembra avere un bagaglio di conoscenze personali piuttosto ‘povero’. Circa 6 su 10 non hanno mai letto il romanzo “Il giorno della civetta” di Leonardo Sciascia (oggetto della seconda analisi del testo). Più di 1 su 2, fino a stamattina, non sapeva chi fosse Gino Bartali. Quota simile (poco più della metà) per quelli che ignoravano la storia di Dalla Chiesa.
Finché si resta nel programma tutto ok
Complice proprio la scarsa dimestichezza con i nomi presenti nelle tracce, la maggior parte dei maturandi ha percepito lo scritto di oggi nettamente più difficile rispetto alle simulazioni somministrate dal Miur nei mesi precedenti, obiettivamente molto facili. Nonostante la difficoltà, però, 3 studenti su 4 si sono detti abbastanza preparati per poter affrontare almeno una delle tracce. Merito anche dei programmi svolti a scuola, dove, nella maggior parte dei casi i temi proposti in sede d’esame coincidevano con ciò di cui avevano discusso in classe insieme ai docenti negli scorsi mesi. Ma, evidentemente, non è bastato per avere materiale a sufficienza per imbastire un tema.
Le tracce più scelte: vince “L’illusione della conoscenza”
Intanto, il Ministero ha reso noto i primi numeri. La traccia più apprezzata dagli studenti? È stata quella su “L’illusione della conoscenza”, dati Miur alla mano, la più scelta dai maturandi: l’ha svolta il 30,8%. Perché è vero che Ungaretti se lo attendevano al varco in tanti – secondo il totoesame della vigilia lo votava come altamente probabile il 23% dei ragazzi – ma la traccia è stata giudicata particolarmente ostica: sotto questo punto di vista si piazza al secondo posto, subito dietro la traccia di attualità che girava attorno alla figura del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Tornando alle tracce più svolte, sempre prendendo a riferimento quanto comunicato dal Miur, il podio è completato dal testo argomentativo “Istruzioni per l’uso del futuro. Il patrimonio culturale e la democrazia che verrà” (opzionato dal 20,1%) e dall’altro tema d’attualità su “Sport e storia”, con un filo conduttore legato alle gesta di Gino Bartali, che è stato scelto dal 13,1% dei diplomandi.