Doveva essere l’ostacolo più grande. E lo è stato. Il secondo scritto della maturità 2019, quello d’indirizzo, lascia dietro sé un’ampia schiera di studenti scontenti. Le tracce si sono dimostrate più complicate persino rispetto alle aspettative. Per questo, una fetta consistente di ragazzi sin da subito ha capito che c’era un solo modo per cavarsela: copiare. Eccolo il primissimo racconto della giornata che hanno fatto i circa 500 maturandi intervistati da Skuola.net. Certo, sono dati parziali, ma possono far almeno intuire quale sarà l’esito della nuova seconda prova multidisciplinare.
Le tracce multidisciplinari complicano le cose
Nonostante, infatti, le simulazioni ufficiali proposte dal Miur tra febbraio e aprile – su cui le scuole e gli studenti si sono fiondati in massa – quasi la metà del campione (attorno al 45%) è rimasto spiazzato, ritenendo le tracce più difficili del previsto. Sicuramente più di quelle delle simulazioni stesse: la pensa così il 40% (mentre 1 su 3 le ha trovate simili agli esempi). Forse perché più di 1 su 5 non aveva svolto quegli argomenti in classe e circa 1 su 2 aveva approfondito solo parte degli spunti contenuti nel compito. Anche la multidisciplinarietà, però, ha avuto il suo peso: un altro 40% ha avuto problemi nel gestire due materie contemporaneamente (una quota simile ci ha messo un po’ a trovare la quadra).
La versione di Latino? Difficile. Fisica allo Scientifico? Terribile
Entrando nel dettaglio, stavolta la seconda prova accomuna i maturandi. Limitandoci ad osservare gli indirizzi principali, sia al liceo classico che allo scientifico le tracce non sono andate giù ai ragazzi. Per un terzo dei diplomandi del classico (34%) la versione di latino di Tacito era davvero ostica (solo 1 su 5 l’ha trovata abbordabile); leggermente meglio l’analisi del testo greco di Plutarco (‘solo’ il 30% l’ha giudicata insidiosa). Al liceo scientifico, invece, crisi nera per la metà dei ragazzi (per 1 su 10 i problemi erano quasi impossibili); a far pendere l’ago della bilancia in peggio è stata senza dubbio la Fisica (per il 60% era la parte più difficile). Ma, forse, era prevedibile.
Per 4 su 10 l’unica strada è stata copiare
Alla fine, di fronte alla prospettiva di non farcela a scrivere qualcosa di sensato, in tantissimi si sono rifugiati nel metodo immortale: copiare. Una cifra record quella dei copioni di quest’anno: circa 4 su 10, numeri mai toccati in passato secondo le parallele rilevazioni di Skuola.net al termine delle prove di maturità (dodici mesi fa, ad esempio, i ‘rei confessi’ furono 3 su 10). Più del 15% ha consultato i bigliettini preparati a casa, ad altrettanti è stata passata la soluzione. Gli altri? Hanno sfoderato lo smartphone. Ora sì che gli studenti possono dirlo con cognizione di causa: la maturità 2019, la prima dopo la riforma, è più difficile di quella appena andata in pensione; di questo avviso il 40% del campione e quasi tutti gli altri rimandano il giudizio a dopo l’orale. È vero che c’è una prova in meno. Ma quelle che sono rimaste si sono rivelate una bella gatta da pelare.