L’Università Statale di Milano sfida a singolar tenzone il Carcere di San Vittore. Sfida accettata. Che vinca il migliore.
No, niente partita di calcetto tra le due rappresentative di UniMi e San Vittore; roba già vista… si, si il calcio unisce etc etc. Vero, verissimo, ma scontato e già visto. Qui si gioca duro, su un terreno nuovo, accidentato e tosto.
L’arma di questo duello sarà la retorica. Avete capito bene, proprio l’arte del dire, del parlare, e più specificatamente del persuadere con le parole.
Secondo Olivier Reboul “esiste una persuasione che non si ottiene né col denaro né con le minacce: quella che concerne la retorica”.
Il termine riporterà molti di noi con la mente agli studi di gioventù, nel corso dei quali imparammo che la retorica (insieme all’oratoria) fu uno dei pilastri delle culture classiche, tanto che lo storico francese Marrou la definì “denominatore comune della nostra civiltà occidentale”.
Secondo Olivier Reboul “esiste una persuasione che non si ottiene né col denaro né con le minacce: quella che concerne la retorica”.
A seconda dei momenti storici la retorica venne definita un’arte (dai latini in particolare), una scienza, un’espressione della morale dell’uomo, una pratica sociale e ludica ed una tecnica. Forse è tutto questo insieme. E’ molto difficile catalogarla in modo rigido.
Di certo è una pratica antica, dato che insieme alla grammatica è la disciplina più longeva che si occupa del linguaggio dell’uomo; na abbiamo tracce esplicite che risalgono al V° secolo a.C. Ma torniamo a noi ed ai nostri tempi.
Anche quest’anno (siamo alla quarta edizione del progetto) due gruppi di persone si sfideranno tra di loro utilizzando l’arma della dialettica; venti contro venti.
La novella disfida di Barletta è denominata #La Guerra di Parole® ed è organizzata da PerLaRe – Associazione Per La Retorica, Università degli Studi di Milano La Statale, Crui – Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, Casa Circondariale di Milano San Vittore, insieme a Unione Camere Penali Italiane – Osservatorio Carcere UCPI.
Il progetto è supportato da Ferpi-Federazione Relazioni Pubbliche Italiana e da Toyota Motor Italia.
Salutiamo gli sfidanti che scenderanno nell’arena. Venti studenti iscritti (indipendentemente dalla Facoltà prescelta) all’Università Statale degli Studi di Milano e venti detenuti della Casa Circondariale di San Vittore di Milano.
Per la Guerra di Parole non vengono selezionati i migliori oratori. Il principio di PerLaRe-Associazione Per La Retorica, infatti, è che tutti possono migliorare la propria eloquenza, attraverso l’esercizio e l’applicazione.
Non si tratta di un talent show: possono partecipare tutti coloro che sono motivati a farlo. Naturalmente, per garantire l’efficacia dell’esperienza formativa, è previsto un numero massimo di venti persone per squadra. La squadra stessa sceglie i propri portavoce per il dibattito, che saranno cinque in tutto: uno per l’appello iniziale, tre per sostenere il dibattito e uno per l’appello finale.
“Le gare di retorica – spiega Flavia Trupia, presidente dell’Associazione PerLaRe (Per la retorica) e promotrice dell’iniziativa – hanno la finalità di preparare ad affrontare la vita e il lavoro, contesti in cui è inevitabile confrontarsi con opinioni diverse. Per questo ci rivolgiamo a studenti e detenuti: i primi devono ancora entrare nel mondo del lavoro, i secondi devono, a fine pena, reinserirsi nel lavoro e nella vita. A entrambi si vuole dare un strumento in più che può tornare molto utile”.
Ma non possiamo far scendere i gladiatori nell’Arena della Parola senza un’adeguata preparazione, quindi ogni squadra frequenterà un corso di formazione, nel quale imparerà le tecniche della retorica e del teatro.
Il progetto prevede la preparazione dei partecipanti attraverso un corso gratuito di public speaking, che comprende le tecniche del teatro e del rap. Sono previsti in tutto quattro incontri, con l’esperta di retorica Flavia Trupia, l’attore e regista Enrico Roccaforte, il rapper Amir Issaa.
Come si svolgerà la disfida? La Guerra di Parole® è un dibattito di retorica, nel quale le squadre si sfidano a colpi di dialettica, prima sostenendo una posizione, poi il suo contrario. È un metodo utile per imparare i principi dell’argomentazione, del parlare in pubblico e della negoziazione. Si ispira alla formula medievale della disputatio in utramque partem, utilizzata per acquisire competenze critiche su un argomento che, per essere dominato, veniva messo in discussione sottoponendolo ai “denti della disputa”.
Il confronto dialettico si svolge in due round di 15 minuti ciascuno. Allo scadere del round le posizioni da sostenere si invertono: nel primo round le squadre sostengono una posizione, nel secondo round il suo opposto. Ogni round è aperto e chiuso da un appello di 1 minuto.
Si tratta di un sofisticato esercizio di auto-controllo e civiltà, che consiste nell’affermare le proprie ragioni solo con lo strumento pacifico della parola.
Il confronto dialettico ha l’obiettivo di premiare la squadra che sarà maggiormente in grado di difendere la propria tesi con argomentazioni credibili, senza perdere la calma, sbraitare, interrompere o insultare.
il dibattito, si terrà a Milano nel carcere di San Vittore, il 23 novembre 2019.
La squadra degli studenti e quella dei detenuti si incontreranno tra loro solo il giorno del dibattito, che si terrà a Milano nel carcere di San Vittore, il 23 novembre 2019.
Che vinca il migliore!!!!