Dopo SkuolaVoto a 16 anni? Via libera dai politici, ma i diretti interessati dicono ‘NO’

L'idea di abbassare l'età del voto a 16 anni, rilanciata pochi giorni fa, è piaciuta in un istante a (quasi) tutto il mondo politico. Peccato che non piaccia alla gente e, soprattutto, a chi ne dov...

L’idea di abbassare l’età del voto a 16 anni, rilanciata pochi giorni fa, è piaciuta in un istante a (quasi) tutto il mondo politico. Peccato che non piaccia alla gente e, soprattutto, a chi ne dovrebbe beneficiare: gli adolescenti. Tutto è partito quando l’ex premier Enrico Letta ha ributtato all’interno del dibattito una proposta avanzata più volte in passato. Un piccolo sasso che, in giorni in cui la manovra economica avrebbe dovuto monopolizzare l’attenzione, è riuscito lo stesso ad avere risonanza. Da Di Maio a Salvini, da Zingaretti all’attuale presidente del Consiglio Conte, praticamente tutti si sono mostrati possibilisti. Ma all’entusiasmo dei diversi schieramenti nel voler far votare anche “la generazione di Greta Thunberg” non corrisponde quello dell’opinione pubblica. No, non sono favorevole”: eccola la risposta più frequente, in qualsiasi fascia di età, data dai 2500 intervistati online dal portale Skuola.net. Più di 7 su 10, infatti, non credono sia una buona idea abbassare l’età del primo voto. Appena il 27% del campione, al contrario, la vedrebbe come una cosa positiva.

Anche gli adolescenti bocciano la proposta

E non è che la situazione cambi quando si restringe l’indagine alla fascia di età chiave (14-17 anni). Da una generazione che ha dimostrato di essere molto sensibile alla ‘cosa comune’ ci si aspetterebbero salti di gioia. Invece, la prospettiva di andare alle urne prima dei 18 anni non convince: solo il 37% crede sia una buona idea (il 63% la boccia). Ancora più netta la bocciatura di chi per il debutto con il voto ci è appena passato, i ragazzi di età compresa tra i 18 e i 24 anni. Potendo tornare indietro, se gli venisse offerto di votare in anticipo, di certo non esulterebbero: quasi 9 su 10 si dicono contrari. E la stessa tendenza, seppur con proporzioni meno crudeli, percorre trasversalmente tutte la popolazione: tra i 25-30enni solo il 19% approva la proposta, tra 31 e 40 anni la quota sale al 30%, per poi riscendere al cospetto degli over40, dove i ‘Sì” non vanno oltre il 21%.

Perché i 16enni non dovrebbero votare

Ma come mai è presente un’ostilità così salda e diffusa? I motivi sono vari. Il 34% dei contrari, ad esempio, pensa che alla base ci sia un problema di istruzione e crede che a 16 anni un ragazzo non sia informato abbastanza sulla Costituzione e sul funzionamento degli organi di governo per poter assumere una posizione consapevole. Mentre un altro 35% è convinto che i sedicenni non siano abbastanza maturi per poter compiere scelte così importanti. Un quinto del campione, infine, è convinto che un ragazzo di quell’età non abbia gli strumenti necessari per poter esprimere la propria preferenza politica, opinione condivisa anche da chi pensa che i più giovani possano essere troppo facilmente influenzabili.

Le ragioni del ‘Sì’

Tuttavia, anche se numericamente meno consistenti, anche coloro che sono a favore della riforma portano diverse motivazioni per sostenere l’abbassamento della soglia di accesso al voto. Quasi 4 intervistati su 10 pensano che attualmente i giovani non siano adeguatamente rappresentati e ascoltati all’interno delle istituzioni e che, quindi, portare il diritto di voto da 18 a 16 anni possa far aumentare il loro peso quando la politica deve occuparsi di loro. Mentre 3 su 10 immaginano che a 16 anni si possa essere abbastanza maturi per poter votare ed esprimere per la prima volta la propria preferenza.

I favorevoli aprono su tutto, maggiore età compresa

Interessante anche vedere come la maggior parte (38%) di quelli che vorrebbero abbassare l’età di accesso al voto sarebbe favorevole a fissare un’unica età (16 anni in questo caso) per tutti i tipi di elezioni, Senato compreso (soglia che attualmente è piazzata a 25 anni). Ma non si fermerebbero qui: il 71%, infatti, sarebbe pronto ad abbassare a 16 anni anche la maggiore età, con tutto ciò che ne consegue dal punto di vista giuridico; ancora di più (73%) nella fascia d’età 14-17 anni. Segno che, per qualcuno, sentirsi grande in anticipo è quasi un’urgenza.

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