La famiglia è una grande ricchezza sociale da salvaguardare. Stiamo vivendo un momento storico decisamente negativo nel quale assistiamo quotidianamente a una significativa svalutazione dell’importanza della famiglia. Per essere più vicino alle persone, al fine di offrire un’opportuna risposta alle diverse esigenze sociali, c’è lo Sportello Ascolto ospitato nei locali della Asl Roma 3, Lungomare Paolo Toscanelli 230 a Ostia, presso la Casa Della Salute (stanza 12 piano terra). Questa realtà sociale è gestita da Paola Muller, educatore, mediatore familiare-coordinatore genitoriale (www.daretochange.org – [email protected]) e da Antonella Betti, assistente sociale, criminologa, formatore (www.assistenzasocialelazio.com – [email protected] – [email protected]). Si accede allo sportello il mercoledì e il venerdì dalle 14 alle 17; solo dopo aver concordato un appuntamento telefonico è possibile avere specifici colloqui durante i quali spiegare le personali problematiche, al fine di individuare possibili soluzioni. È una bella iniziativa sociale perché la famiglia non riesce a interpretare le esigenze del XXI secolo, drasticamente cambiate a causa di un cambio di paradigma economico e sociale che rimette in discussione la cultura del vivere in una comunità. La maggiore responsabilità di questa crisi è dovuta alla politica che non è riuscita a intervenire nel momento adeguato, proprio per prevenire derive preoccupanti. Se non ci fossero associazioni disposte a intervenire sarebbe un problema sociale di dimensioni elevate. È sempre una giusta causa cercare di prevenire spiacevoli situazioni critiche anziché curare quando ormai non c’è più il margine di intervento.
La famiglia nel XXI secolo
Con Antonella Betti cerchiamo di comprendere le trasformazioni della famiglia del XXI secolo, soffermando una specifica riflessione sui cambiamenti sociali. «Le famiglie sono unità dinamiche soggette a cambiamenti continui, infatti ciascun membro si evolve, cresce, si trasforma nel tempo, quindi ogni famiglia deve confrontarsi con le numerose trasformazioni relative allo sviluppo emotivo, cognitivo, sociale e fisico dei suoi diversi componenti della famiglia. Appare evidente come la struttura evolutiva della famiglia cambia anche in seguito alle trasformazioni che avvengono nel contesto sociale-culturale di cui fa parte (livello sociale, valori culturali, valori religiosi, identità etniche, assetto economico assumono grande rilevanza). Oltre alla capacità di adattarsi ai continui movimenti trasformativi, la famiglia dovrebbe poter conservare una propria stabilità, per cui nel corso degli anni deve poter soddisfare a due esigenze principali: da una parte quella di trasformarsi in relazione ai diversi bisogni evolutivi dei singoli componenti e dall’altra quella di conservare il senso della propria identità-continuità nel tempo. Oggi il modello familiare-tradizionale è messo in discussione e la famiglia appare come un oggetto in perenne trasformazione, essa è inserita in un determinato contesto nel quale è immersa secondo modalità articolate e complesse; è un oggetto di studio apparentemente semplice ma affatto statico, infatti è un sistema in perenne trasformazione. La famiglia è in qualche modo specchio e modello della società, con cui è in intimo e continuo rapporto di interdipendenza ed integrazione. Possiamo indicare i cinque punti fondamentali che hanno segnato le principali trasformazioni della famiglia: la crescente fragilità dell’unione coniugale; il calo della natalità e le nuove caratteristiche della genitorialità e/o bi-co-genitorialità; la permanenza dei giovani-adulti in famiglia per assenza troppo spesso di lavoro; l’allungamento della vita media e le nuove caratteristiche della condizione anziana; la presenza di famiglie immigrate come forma di mutamenti familiari e nuovi assetti inter-generazionali. Dopotutto non esiste famiglia senza storia e senza generazioni».
Francesco Fravolini