Proverbio del 16 dicembre La collera comincia con la pazzia e finisce nel pentimento
Numero del giorno: 1.505 Incidenti stradali mortali in Italia nel primo semestre 2019
Ora non state a contare quanto ci costerà l’ennesimo salvataggio bancario – 900 milioni o su di lì – perché il punto saliente è un altro: viviamo in un paese dove è facile essere salvati dal governo, che come una buona mamma e un buon papà mette mano al portafoglio per salvare i figli discoli e vagamente disfunzionali. Purché siano Popolari, ovviamente.
Oddio, serve anche essere un po’ banchieri, a dirla tutta. Ma per la semplice ragione che sono molto popolari: infatti tutti gli prestano soldi. Prendete la nostra Popolarissima di Bari. Bankitalia ci racconta che alla banca fanno capo poco meno di 600.000 clienti, tra cui oltre 100.000 aziende; a queste ultime è riferibile circa il 60% degli impieghi (intorno a 6 mld). I depositi ammontano a 8 mld, di cui 4,5 mld inferiori a 100.000 euro e come tali protetti dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD). Quindi i baresi meno popolari, nel senso che non li conosce nessuno a parte la Popolare, hanno depositi superiori a 100 mila euro per 3,5 miliardi.
Ma sono gli stessi geni che hanno comprato azioni per 550 milioni fra il 2014-15 “per lo più sottoscritti da clientela al dettaglio”, dice Bankitalia e prestiti subordinati per 290 milioni, “di cui 220 milioni a clientela al dettaglio”. Cioé obbligazioni che fanno una brutta fine in caso di liquidazione. Perché il miracolo delle banche territoriali è che le fregature te le danno direttamente sotto casa, mica c’è bisogno di andar lontano.
In questo essere così popolari è incluso anche il fatto che il governo ti salva, perché prima degli italiani vengono i risparmiatori, specie se sono bravi a farsi spennare. E poi come si fa a spiegare a quei 4,5 miliardi di depositanti sotto i 100 mila che la banca è finita a gambe per aria e chissà quando rivedranno i loro depositucci?
Anche qui, basta leggere Bankitalia: “Il FITD dovrebbe effettuare rimborsi a favore dei depositanti protetti per un importo complessivo di euro 4,5 mld circa, a fronte di una dotazione finanziaria che a dicembre 2019 sarà pari a 1,7 mld. Ciò implicherebbe l’esigenza di attivare integralmente il finanziamento per 2,75 mld. sottoscritto nell’agosto 2019 dal FITD con un pool di banche e finalizzato a fornire prontamente al Fondo risorse per i rimborsi. Per la restituzione del finanziamento potrebbe essere necessario il ricorso a contribuzioni straordinarie a carico del sistema bancario, che determinerebbero perdite significative”.
Insomma, se la banca finisce a gambe all’aria ci perdono gli azionisti, gli obbligazionisti subordinati, i depositanti sopra i centomila, mentre quelli sotto i 100 mila, per essere soddisfatti, stresserebbero le altre banche, visto che ci perderebbero loro. Metteteci dentro i 2.700 posti di lavoro, il rischio contagio, l’economia debole e avrete confezionato la ricetta perfetta. Il nome della pietanza lo sapete già.
Ma siccome lo stato non può fallire, come hanno subito sottolineato le associazioni dei consumatori felici, ecco che adesso possiamo essere felici di aver assorbito – come contribuenti – una banca che fa questi splendidi numeri:
E se dopo tutto questo non avete ancora capito quale sia il segreto del successo in Italia, non avete speranze. Vi rimane solo la disperazione.
A domani.