E(li's)booksImprevedibili sprazzi di paternità di Michael Chabon. Recensione

Il libro “Brevi lezioni su come uomini, padri, figli si diventa. L'anno prima di pubblicare il suo romanzo d'esordio, il futuro premio Pulitzer Michael Chabon si ritrova a parlare, a una festa, ...

Il libro

“Brevi lezioni su come uomini, padri, figli si diventa.

L’anno prima di pubblicare il suo romanzo d’esordio, il futuro premio Pulitzer Michael Chabon si ritrova a parlare, a una festa, con uno scrittore affermato, che gli somministra senza mezzi termini un consiglio non richiesto: «Non fare figli» dice. «Ecco quanto. Non ne fare. È tutta qui la legge della vita.» A vent’anni di distanza, dopo quattro figli fatti e numerosi libri pubblicati, è a questo scambio di battute che Chabon affida l’apertura della raccolta che avete in mano, pensata per essere una meditazione estrosa ed elegante – niente di meno rispetto a quanto ci ha abituati il suo sguardo obliquo e sempre centratissimo – su cosa significhi essere genitori oggi. C’è, in questa sottile e impagabile collezione di pensieri, che prende spunto da episodi autobiografici, un tentativo sincero e meditato di mettersi in ascolto dei propri figli, di guardarli e capire quale sia il limite dell’intervento, delle parole da usare, della libertà da dare. Che poi, forse, è proprio lo stesso atteggiamento dello scrittore davanti a una nuova storia.”

La mia lettura

“Cercavo di capire cosa ci trovasse di bello quel bambino nel vestirsi ogni giorno come un Ronald Colman in miniatura a zonzo per le campagne della Ruritania”.

Leggendo Imprevedibili sprazzi di felicità di Michael Chabon non si riesce a evitare lo sguardo tenere che posiamo di solito su scene di semplice quotidianità familiare.

Questo piccolo libro è forse un modo per rendere omaggio alla famiglia, a quei quattro figli che non gli hanno impedito di scalare il successo nel difficile mondo letterario e oggi sono cartina di tornasole dell’investimento emotivo e sentimentale, fonte di ispirazione e continua scoperta.

Un tredicenne esperto di moda il figlio Abe, così giovane eppure capace di distinguersi dagli altri, una rivelazione per suo padre:

“La cappa dell’uniformità era vasta e pesante sulle spalle dei ragazzi adolescenti”.

Non era il caso del suo ragazzo!

Bella la parte in cui racconta della lettura di Tom Sawyer e Huckleberry Finn che gli altri due figli, del modo in cui spiega il linguaggio adoperato, il tema del razzismo, la profondità del gesto di Huck che …

“affronta il dilemma fra il male circoscritto e il bene assoluto quando decide di aiutare Jim a tornare libero”.

Mi sono fatta un’idea dei figli di Chabon … devono essere un concentrato di creatività, raccontando di sua figlia la descrive così:

“c’eravamo io e mia figlia. Lei portava enormi jeans scampanati, una maglietta con la scritta ORTOPEDIA SPECIALISTICA sulla schiena, un cappellino da cocktail color lampone con la veletta nera e uno sbuffo di tulle nero dietro, e stivali di gomma scozzesi, benché non piovesse.”

E non manca l’autore di sottolineare quanto sono fortunati i suoi figli a vivere in una città, Berkeley, dove nessuno ha da ridire sull’abbigliamento (seppur strampalato) degli altri. Una figlia amante del baseball e delle buone letture!

Ma non c’è solo Chabon padre in Imprevedibili sprazzi di paternità, l’autore ammette di riconoscere spesso atteggiamenti identici a quelli che furono di suo padre … troviamo anche Chabon figlio.

Condivide ricordi, delusioni, ambizioni sportive …

“Un sabato, quando avevo dodici o tredici anni, andai al banco delle magliette ai grandi magazzini McCrory nel centro commerciale di Columbia, e me ne feci stampare una personalizzata, con le parole trasferibili a caldo e la pressa a vapore. […] “Credo che l’ispirazione a comunicare col mondo in quel modo mi fosse venuta dall’esempio di una fotografia allora famosa del comico Chevy Chase, in cui lo si vedeva indossare una maglietta con scritto SÌ MI CHIAMO PROPRIO COSÌ. Io però andai in una direzione “un po’ diversa. Sulla mia maglietta c’era scritto LIBERTINO.”

È divertente questo libro di Chabon, mi piace pensarlo adolescente occhialuto e fissato con Edgar Allan Poe e Spazio 1999! O piccino al seguito di suo padre durante le visite mediche a domicilio…

Leggero ma con uno sguardo che va in fondo ai sentimenti, è una storia d’amore, una storia di vita, un piccolo album di ricordi!

Imprevedibili sprazzi di paternità di Michael Chabon – Rizzoli (traduzione di Francesco Graziosi, pp 115, euro 17)

Entra nel club, sostieni Linkiesta!

X

Linkiesta senza pubblicità, 25 euro/anno invece di 60 euro.

Iscriviti a Linkiesta Club