E(li's)booksPrimo amore di Gwendoline Riley. Recensione

First love, Primo amore, di sicuro per me è stato colpo di fulmine al primo romanzo di questa brillante autrice inglese, Gwendoline Riley. Il libro è uscito un paio di anni fa e l’ho sempre avuto ...

First love, Primo amore, di sicuro per me è stato colpo di fulmine al primo romanzo di questa brillante autrice inglese, Gwendoline Riley.

Il libro è uscito un paio di anni fa e l’ho sempre avuto in lista, finalmente l’ho letto! Meglio tardi che mai … La traduzione è dell’ottimo Tommaso Pincio.

Il libro

Neve è un’aspirante scrittrice. È sposata con Edwyn, molto più grande di lei. C’è qualcosa di strano, di inquietante nel loro legame, una tensione perenne, una dissonanza che le cortesie dei riti quotidiani non riescono a dissimulare. Perché Neve, brillante e dotata di singolare acume, resta legata a un uomo difficile, scomodo, alla fine odioso? Perché quando ci impigliamo in certe relazioni non riusciamo a liberarcene? La risposta forse è nel passato, nel come e perché siamo arrivati fin lì e non riusciamo ad andare oltre. Per Neve il passato è un padre aggressivo, una madre svagata e assente, altre storie inconcludenti, difficoltà di comprendere e mettere in valore i propri talenti.

La mia lettura

Negli ultimi tempi è il colpo di tosse nell’ingresso a farmi capire che è rientrato. Esco per andargli incontro, ci coccoliamo e poi do un’occhiata allo “Standard” mentre lui va a cambiarsi. […] La notte, quando ci abbracciamo a letto, lui dice, “Ti amo tanto!” oppure “Sei una personcina davvero adorabile!” Non mancano neppure i nomignoli. Prima di un bagno sono una “micetta puzzosa”, dopo, avvolta nell’asciugamano in cima alle scale, divento una “micetta luccicosa”; se metto la salopette sono la “piccola manovale”, mentre appena sveglia, quando gli alito addosso, sono il suo “mucchietto di concime organico” o il suo “cavoletto”[…]

Ci sono stati altri epiteti, ovvio.

“Solo perché tu lo sappia,” mi ha detto lo scorso anno, “passare la vita con un toporagno non rientra tra i miei piani. Solo perché tu lo sappia. Una sorciaragna bizzosa con una faccia a buco di culo… raggrinzita come avesse ingoiato dell’acido.”

“Puoi sempre smammare, se mi trovi tanto spregevole,” ha proseguito, le gambe divaricate, i pugni serrati, guardandomi truce dall’altro lato del divano. “Devi attenerti al programma, Neve, altrimenti smammi.”

“Cosa?”

“Devi… attenerti… al programma… o… smammi!”

“Quale sarebbe ‘il programma’?”

“Il programma è che non mi stuzzichi. Il programma è che tu non cerchi di infilarti di continuo nella mia testa per farmi sentire una merda!”

Che stiamo per leggere la storia di un amore tossico ci è chiaro fin da subito, Gwendoline Riley ha la capacità di condensare in mezza pagina il quadro relazionale e affettivo dei due personaggi principali: Neve e suo marito Edwyn.

Nella ferocia con cui descrive le dinamiche del potere all’interno della coppia ho rivisto Yasmina Reza, seppur con le dovute differenze di linguaggio e tono narrativo, l’autrice ha rivelato fin da subito al lettore come stanno le cose e quindi c’è solo da aspettare di scoprire le conseguenze.

Il romanzo è diviso in tre parti con salti temporali tra passato e presente, in questo modo riusciamo a comprendere il background psicologico di Neve, figlia di un uomo sgradevole, arrogante, violento, anaffettivo che ha sottoposto lei, sua madre e suo fratello a indicibili torture, soprattutto psicologiche, rimane il dubbio su quelle fisiche di cui l’autrice non parla apertamente ma lascia intuire tra le righe che possono esserci state.

Quel che inquieta è il modo in cui la Riley intrappola Neve in un loop che la vede continuamente perdente consapevole:

“Di certo ricordo la sensazione che fosse il mondo dei suoi sogni, dei suoi simboli, quello in cui venivamo trascinati nel corso di quei primi litigi, e la cosa mi spaventava, essendomi assegnata – per come la vedevo – la parte del fantoccio con cui allenarsi a combattere, equipaggiato di vessilli e grida di guerra che io non capivo.”

La sua subalternità al marito è qualcosa di patologico, inizialmente giustificata da questioni di natura economica (lei non lavora) ma poi ci accorgiamo che Neve è portata a farsi tiranneggiare, a farsi ricattare emotivamente, in ogni caso, subisce anche le uscite in compagnia del padre che odia ma per un qualche motivo ritiene di dovergli qualcosa.

“ Ci vogliono determinazione ed estrema delicatezza nel valutare la propria vita vero? Per arrivare alla verità, al cuore del problema. Ti svegli e i sogni si disperdono in un vuoto mesencefalico.”

La presa di coscienza arriva grazie a sua madre, una donna egoista tanto quanto l’ex marito di cui si è liberata lasciando l’onere di tenere i rapporti alla figlia. La figura materna è una figura anch’essa negativa, s’è messa in salvo dal marito e giudica la figlia e le sue scelte senza preoccuparsi di aiutarla ma è proprio il suo egoismo a trasformarsi in esempio positivo per Neve.

Le scaramucce più o meno crudeli di cui i lettori sono testimoni hanno lo sconcertante potere di catturare l’attenzione, per quanto disdicevole ci si rimane incagliati, probabilmente a causa del tono caustico e dell’intelligenza dei dialoghi.

“E’ possibile che il futuro sia una distesa bianca? E’ possibile correrci a perdifiato, col cuore che martella?

Si arriva in fondo al libro in un attimo, è breve, ma ci si arriva col fiatone senza avere il tempo di rimuginare più di tanto perché i personaggi fanno e disfano sotto i nostri occhi alla velocità della luce e a noi non resta che farci coinvolgere, chiaro che tifiamo per Neve e per fortuna Gwendoline Riley ci da soddisfazione!

“Mia madre si alzò quando mi vide, raccolse le borse. Io mi chinai per baciare la sua guancia soffice e fredda, al che lei scoprì i denti, sollevò il mento. Il CASHINO all’angolo di Renshaw Street era aperto da poco. Tra i nastri di plastica della vetrina sedeva una tigre di porcellana bianca, striata d’oro, dal collo lungo, e con un luccicore da cesso pulito.”

Io mi sono persa in questa prosa che trovo davvero eccellente.

Buona lettura!

Titolo: Primo amore
Autore: Gwendoline Riley
Casa Editrice: Bompiani
Genere: Narrativa
Traduttore: Tommaso Pincio
Pagine: 154
Prezzo: € 12,75