BabeleDesign: un settore che continua a crescere in tutto il mondo

Nel 2018 il mercato del design è riuscito a sviluppare, nel mondo, un business complessivo di ben 36 miliardi di euro, cifra corrispondente ad una crescita su base annua che si colloca tra il 4% e il 5%.

Il mondo del design gode di una grande floridità, nella nostra nazione proprio come in tutto il mondo.

A questo settore così ampio, variegato e ricco di sfaccettature si associa un business davvero enorme, il quale comporta a sua volta grandi fatturati per le imprese, tantissimi posti di lavoro, sia a livello di lavoro dipendente che autonomo, un importante indotto nonché costanti investimenti e innovazioni.

Ma quanto vale, esattamente, il mercato del design a livello internazionale?

Per rispondere in modo accurato a quest’interessante domanda è possibile far riferimento ai dati presentati dalla società di consulenza statunitense Bain & Company in occasione del Salone del Mobile di Milano, evento “storico” considerato un punto di riferimento globale per quel che riguarda questo settore.

Le statistiche presentate daBain & Company

Come noto, l’edizione 2020 del Salone del Mobile è stata rinviata per via dell’emergenza sanitaria che sta interessando l’Italia e molte altre nazioni europee ed extraeuropee, di conseguenza i dati più recenti sono quelli presentati nell’edizione 2019 della kermesse milanese.

Il report a cura di Bain & Company ha preso in analisi circa 500 aziende di oltre 30 Paesi del mondo, dunque un campione ampio e assolutamente rappresentativo, e un dato molto interessante corrisponde al fatto che il segmento “pure design”, ovvero quello a cui corrispondono aziende iconiche sia a livello di storia che di linee, sviluppa il 63% del fatturato totale.

Nel 2018 il mercato del design è riuscito a sviluppare, nel mondo, un business complessivo di ben 36 miliardi di euro, cifra corrispondente ad una crescita su base annua che si colloca tra il 4% e il 5%.

Non c’è davvero alcun dubbio, dunque, sul fatto che questo già florido settore si stia sviluppando ulteriormente, e Bain & Company fornisce anche un interessante quadro relativo alle tipologie di prodotti maggiormente gettonate: al primo posto figura la categoria Living & Bedroom, corrispondente al 47% del mercato, il “podio” si completa con le categorie Kitchen, 20%, e Bathroom 17%.

Le nuove “sfide” per il mondo del design

La società Bain & Company ha sviluppato altri interessanti studi riguardanti questo mercato: secondo i dati presentati, ad esempio, è emerso che in media trascorriamo il 40% del nostro tempo in casa, il 40% sul luogo di lavoro e il restante 20% in contesti in cui spendere il tempo libero.

L’epoca che stiamo vivendo, tuttavia, è fortemente “ibrida“, basti pensare al fatto che sempre più spesso l’abitazione può coincidere con il luogo di lavoro, proprio in questi giorni di crisi sanitaria tantissime persone hanno iniziato ad operare in Smart Working, allo stesso tempo è sempre più frequente che si creino in casa degli angoli in cui praticare fitness senza doversi recare in palestra.

Anche il mondo della ricettività sta divenendo ibrido: alloggiare presso delle case private piuttosto che presso strutture ricettive canoniche è ormai una realtà consolidata in tutto il mondo e secondo Bain & Company su ogni 5 stanze di hotel che vengono affittate si registra l’affitto di un alloggio temporaneo presso un’abitazione.

Dinanzi a questi cambiamenti, dunque, anche il mondo del design deve saper cogliere nuove sfide, conciliando al meglio le esigenze estetiche con le nuove necessità funzionali che si palesano nella quotidianità domestica.

Design e media: un percorso simile al mondo del “cooking”

Il boom del settore design, inoltre, sta trovando nei media una preziosa cassa di risonanza: da un lato, ovviamente, questi contenuti trovano sempre più spazio perché la domanda da parte del pubblico è sempre più alta, dall’altro essi stessi contribuiscono ad accrescere l’interesse.

Secondo molti esperti di comunicazione, il settore del design sta vivendo ciò che ha contraddistinto un altro settore nel corso degli ultimi anni, ovvero la cucina: la nascita di tanti programmi televisivi tematici ha reso il settore “cooking” una vera e propria moda alla quale hanno scelto di avvicinarsi tantissime persone, sia in modo amatoriale che professionale.

Gli stessi chef protagonisti di queste trasmissioni, da Alessandro Borghese a Joe Bastianich, da Carlo Cracco ad Antonino Cannavacciuolo, sono diventati dei personaggi televisivi richiestissimi in grado, come si dice in gergo, di “bucare lo schermo”.

Per arrivare a simili livelli, ovviamente, non può certo essere sufficiente un bell’aspetto, la simpatia e la capacità di star davanti alle telecamere: questi personaggi sono, ancor prima che tali, degli stimati professionisti che hanno alle spalle fior di carriera e questo vale assolutamente anche nel mondo del design, si pensi ad esempio a Diego Thomas, a cui il portale di design e grafica Total Design ha dedicato un interessante approfondimento.

Protagonista del reality “Cortesie per gli ospiti”, in cui i giudici sono chiamati ad esprimersi su diversi aspetti delle “ospitate” a cena a casa dei concorrenti, Thomas piace per i suoi modi gentili e pacati e per la sua personalità eclettica ma è, ancor prima, un professionista di grande esperienza: architetto specializzato in Interior Design, ha nel suo portfolio progettazioni di assoluto prestigio quali il Lakhta Center di San Pietroburgo.

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