Ristorazione post COVID, il Grande Fratello ariverà in cucina?

Grande Fratello
Grande Fratello

In molti stiamo provando ad effetturae l’esercizio di immaginare ciò che sarà della ristorazione post COVID19: se è quasi certo che le autorità ci chiederanno misure di distanziamento non è ancora chiaro quali e come saranno applicate, soprattutto nei ristoranti con servizio al tavolo.

Questa crisi potrebbe accellerare ulteriormente il processo di automazione dei processi di cucina e di servizio per ridurre il “fattore umano” creando così un ulteriore numero di disoccupati.

ECNS.com riporta dell’installazione di su un sistema di intelligenza artificiale nelle cucine dei ristoranti nella provincia cinese di Shaoxing per monitorarne le condizioni igieniche:

Il sistema prima “impara” grazie ad un gran numero di video riguardo modus operandi non a standard ad esempio il personale che non indossa uniforme e cappello, pattumiere senza coperchi 0 uso misto di taglieri

Le telecamere installate monitoreranno la cucina e, se rileveranno comportamenti non conformi, analizzati dall’intelligenza artificiale, verrà inviato un avviso al gestore. Il sistema verrà inoltre collegato ad attrezzature come i frigoriferi per rilevare eventuali anomalie che potrebbero causare problemi (es. controllo della temperatura).

Il programma sta iniziando in 15 ristoranti e società di catering. Se l’esperimento avrà successo è già prevista l’installazione di 10.000 telecamere in 1.000 cucine.

Il meccanismo può “far paura” e portare dei quesiti sotto l’aspetto della privacy, ricordiamo che in Italia gli uffici territoriali del lavoro vietano telecamere che inquadrino postazioni di lavoro fisse e non credo sia semplice spiegare loro che il “guardone” dietro l’obiettivo è un’ intelligenza artificiale.

Tuttavia leggere questa storia mi ha fatto subito pensare a PathSpot, il dispositivo montato a parete che rileva i germi nelle mani degli operatori. PathSpot vuole risolvere il problema del corretto lavaggio delle mani dei dipendenti, è molto meno invadente di un sistema di telecamere di sorveglianza ma può essere visto come un primo passo per automatizzare le pratiche di igiene di un ristorante.

Non è difficile capire perché i ristoratori, ed in particolare i marchi, dovrebbero porre sempre più attenzione a questi aspetti: secondo il Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC) i casi di intossicazione alimentare risultano essere 48 milioni ogni anno solo negli Stati Uniti.

Ogni evento di questo tipo può causare danni di business inimmaginabili ad un punto vendita o ad un’ intera catena. Qualcuno si ricorderà il caso Chipotle.

Prima o poi l’ IA verrà utilizzata anche nel campo della ristorazione con dispositivi indossabili, telecamere, software, etc. e tutto ciò porterà a dividersi in due fazioni tra favorevoli e contrari, soprattutto nel Vecchio Continente dove è più alta l’attenzione per la privacy ed i diritti dei lavoratori. Ma se tutto deve girare sempre intorno al cliente, alla sua esperienza e quindi anche alla sua sicurezza, non vi è alcun dubbio che la strada da intraprendere sia segnata: sta al legislatore creare procedure snelle, che tutelino le persone, ma che non precludano la tecnologia alle imprese, diversmente rimarremo inevitabilmente indietro.

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