Il libro di oggi è Caffè Voltaire di Laura Campiglio
Il libro
Svoltati i trentacinque, Anna Naldini ha la sensazione di ritrovarsi dalla parte sbagliata della trentina: quella in cui la sbornia diventa dura da smaltire, ma soprattutto quella in cui dai progetti è ora di passare ai bilanci. Ma c’è di peggio. Nel giorno del suo compleanno perde la più importante tra le otto collaborazioni precarie di cui si fregiava il suo barocco curriculum. E’ una giornalista o almeno ci prova e si troverà a barcamenarsi tra due fuochi … pensare che tutto è iniziato con un innocuo motivetto francese sugli illuministi, Voltaire e Rousseau appunto, che il nonno Pietro da Lomello, un vecchio saggio pragmatico e ironico, le cantava quand’era piccola…
La mia lettura
Se dovessi definire Caffè Voltaire di Laura Campiglio direi che è stata una lettura divertente, rilassante, di quelle letture che ti liberano la mente, ti strappano sorrisi.
“Da bambina volevo fare il presidente della Repubblica, ma era una soluzione di ripiego. Mi avevano spiegato che no, il Papa proprio non si poteva, e cosi, sfumato il Vaticano, mi sarei accontentata del Quirinale.”
Anna Naldini, è l’addetta al “corsivino”, è una di quelle con cui passeresti volentieri una serata perché tra le sue mille collaborazioni che le permettono (?) di sbarcare il lunario, si è “costruita” una personalità tutto sommato interessante infatti, quando decide di accettare di scrivere di politica per un giornale di sinistra e per uno di destra, ecco che tira fuori due pseudonimi interessanti: Rousseau e Voltaire
Anna/Rousseau scrive parole come “soprammercato”, Anna/Voltaire invece scrive parole come “adagio” ho trovato la cosa molto divertente, mi ha fatto pensare ai due filosofi e in effetti il primo siamo abituati a chiamarlo Jean-Jacques seppure sia noto avesse un carattere schivo, l’altro, Voltaire, era estroverso e ottimista, ma in Caffè Voltaire come li “impersona” Laura Campiglio?
Ha ragione l’amica della protagonista, Federica:
“Il tuo è un interessante esperimento di comunicazione politica applicata. La riprova di come in questo Paese si possa dire tutto e il contrario di tutto, ed essere in entrambi i casi credibile.”
Tra una battuta e l’altra Caffè Voltaire si lascia andare a riflessioni che non sono poi così lievi, lo stile di Laura Campiglio è brillante e i suoi personaggi credibili e ben delineati, vi lascio con un brano che stimola una riflessione sul concetto di adattamento, molto calzante per il periodo che stiamo vivendo:
“Niente al mondo e meglio dell’anonimato [ …] Il motore dell’evoluzione non e l’intelligenza ma la capacità di adattamento […]Secondo il medico americano Maxwell Maltz, ventun giorni sarebbero sufficienti per abituarsi a qualunque condizione umana, anche la più drammatica: tre settimane e un lutto improvviso, una calamità naturale o addirittura una guerra diventano, pur nel dolore, lo status quo. A me ne sono bastate un paio per abituarmi alla doppiezza sistematica: scrivere ogni giorno una cosa e il suo contrario è diventata quasi una seconda natura.”
Caffè Voltaire di Laura Campiglio
Mondadori, maggio 2020 Pp 264
€ 18 (cartaceo) € 9,99 (ebook)