La mia New York di Andrea Careri
Il libro
Strada per strada, quartiere per quartiere, storia per storia. New York si anima e si rivela in tutta la sua energia e il suo fascino, andando ben oltre l’immaginario comune e i suoi stereotipi. In ogni pagina vive un quartiere, una strada, un locale, un luogo. Lo sguardo di Andrea Careri è puntuale e personale: rivive la sua vita newyorkese tra amori, avventure grottesche, lavori e appartamenti precari, soldi guadagnati, persi e ricercati, inverni gelidi, cieli limpidi e scene che potrebbero essere quelle di un film o di una serie tv.
La mia lettura
Parto col dire che La mia New York diventerà la mia guida ufficiale della città, ha di diverso rispetto agli altri libri che ho letto, il fatto di raccontare minuziosamente ogni singolo quartiere descrivendolo con i suoi pro e contro e a farlo è Andrea Careri che negli anni ha vissuto dappertutto per cui conosce i prezzi degli affitti, degli ostelli, dei bar e ristoranti, suggerisce come muoversi, descrive chi vive nei quartieri, tradizioni vecchie e consuetudini moderne regalando aneddoti personali ma anche scampoli di storia, mi ha divertita e soprattutto mi ha fatto venire una gran voglia di tornare a New York (non che mi fosse mai passata in verità! E’ una città che adoro).
Ma nonostante La mia New York sia un racconto scritto in toni ironici, leggeri, mi ha fatto riflettere su un fatto: il sogno americano non è morto nonostante l’incerto futuro di questo grande Paese che fatica a redistribuire il prodotto nazionale a beneficio dei meno abbienti (ma anche della classe media), nonostante l’evidente “inequality” la percezione che trasmettono gli Stati Uniti è che continuano ad essere un Paese giovane, dinamico, ancora protagonista sulla scena globale rispetto all’Europa e ad altri Paesi come ad esempio il Giappone che sono l’emblema della senescenza.
Perché decidere di vivere di stenti in una città dove il denaro non è mai sufficiente come New York? Qui si è consumato il tradimento della middle class eppure il sogno americano si rinnova, si rigenera perché ogni momento storico ha le sue crisi e difficoltà ma anche il suoi sogni e sembra che questo sogno a stelle e strisce continui a sopravvivere benissimo!
E’ già tanto tempo che i bisogni della società americana sono ignorati dalla struttura capitalista orientata sul profitto individuale e leggendo La mia New York è abbastanza facile capirlo ma chi è determinato a farsi spazio negli USA e a New York, lotta con le unghie e con i denti perché il sogno americano non è solo di chi dall’estero va in America, è anche degli stessi americani che coltivano il sogno di spostarsi da uno Stato all’altro, i compagni di viaggio di Andrea Careri sono anche giovani americani che sognano di poter rimanere a vivere a New York.
Oggi siamo molto lontani dall’idealizzata nazione rooseveltiana, l’American dream funziona quando non si nega ad alcuno di potercela fare e in questo momento non è proprio così ma Andrea Careri mostra un punto di vista concreto, ci fa guardare la società americana con gli occhi del giovane senza risorse armato della sola caparbietà di raggiungere il suo obiettivo.
Scritto con uno stile colloquiale è una lettura scorrevole che strappa più di qualche sorriso e allo stesso tempo consente di imparare diverse cose.
La mia New York. Vivere nella città che non dorme mai
Editore:Ultra
Pagine: 288 p., ill. , Brossura € 17,50