Il libro
La metà del doppio è una raccolta di 7 racconti, la scrittura di Bermúdez è colta e articolata, e cela un’architettura complessa, fatta di crepe, «interstizi di assurdo» che minano lo stesso linguaggio. Fernando Bermúdez crea orditi che fanno entrare nelle trame dialogando col lettore, che ne diventa così personaggio attivo. I piani temporali sono stravolti, i punti di vista e le prospettive in continuo movimento. L’esperienza che ci regalano questi racconti è un viaggio in noi stessi, l’accensione dei sensi e dell’immaginazione.
La mia lettura
I sette racconti di La metà del doppio rappresentano l’unica opera dello scrittore argentino Fernando Bermúdez, uno stile interessante dal quale emergono tratti della sua storia letteraria con emozioni ancestrali e contaminazioni acquisite.
L’ordine cronologico delle storie che racconta non è lineare e l’ambientazione in cui si svolgono le vicende ha spesso contorni indefiniti mentre dalle parole emerge chiaro l’inconscio, Fernando Bermúdez spinge i suoi lettori a immergersi nell’irrazionalità che diventa chiave di lettura della realtà.
Così è sembrato a me … ho avuto l’impressione che per l’autore fosse importante riuscire a manipolare la lingua e arrivare a produrre delle immagini che rimandano alle emozioni, ai sentimenti dei vari personaggi.
A me è piaciuto molto il racconto “Hugo Talmann, morto a New York “ nel quale la trasgressione delle regole della logica è fondamentale per la struttura della narrazione, c’è l’eco di due distinte voci riconoscibili dal testo in corsivo.
Il racconto “Esatta come due più due fa tre” invece è quello che più di tutti si può ricondurre alla “tradizione letteraria” sudamericana, troviamo le credenze popolari, la magia, gli avvenimenti non scientificamente provati, i miracoli, le leggende.
“ Anche la morte della vera madre […] fu in qualche modo prevista dalle cabale di Monica madrina. Perché quella volta suo padre non aveva sognato cavalli e perciò tutta la famiglia era uscita di casa senza nessuna preoccupazione, ognuno verso il proprio destino benigno, e per questo sua madre non aveva guardato al momento di attraversare la strada, tanto si sentiva invincibile”.
Ne La metà del doppio di Fernando Bermúdez assistiamo alla messa in scienza delle sue origini, pur avendo lasciato l’Argentina per la Svezia il gusto per i fenomeni fittizi, per i sogni, le visioni, è elemento costante nei personaggi, fa parte della vita reale, il surreale è lo strumento per “creare meraviglia”.
I racconti di Bermúdez sono piuttosto brevi e per questo la carica emotiva che emanano è potente, i passaggi descrittivi con cui ci presenta i personaggi lasciano trapelare una condizione di precarietà interiore, l’individuo cerca e indaga se stesso con gli strumenti che ha a disposizione.
Se Fernando Bermúdez decidesse di pubblicare altro sarebbe interessante capire quanto è cambiato negli anni il suo stile, mai dire mai!
La metà del doppio di Fernando Bermúdez – Editore: SPARTACO
A cura di: G. Barone
- Pagine: 140
- Formato: brossura € 14,00 sul sito dell’editore