Da oggi su Linkiesta apparirà questo blog, “Anelli di fumo“, nel suo consueto modo irregolare e poco prevedibile. Si tratta di un nuovo blog, ma non di un blog nuovo: è infatti quasi maggiorenne. AdF nacque su Il Cannocchiale nel 2004, quando i blog italiani erano pochi pochi e si trasferì poi su WordPress, dove rimane silente a oggi; dal 2011 al 2018 fu ospitato sul portale de Il Fatto Quotidiano, per approdare poi nel 2016 sul sito de l’Espresso. Le serie di articoli sulla Didattica a distanza di questo blog sono piaciute a molti e hanno finito col dare origine a un manuale pubblicato da Mondadori Education, intitolato “Lo so f@re! Guida all’apprendimento misto e all’insegnamento (anche) a distanza“.
Ho scelto come nome “Anelli di fumo” perché sono una delle forme di comunicazione visive più antiche del pianeta. Ne venni a conoscenza da bambino, leggendo Tex, ma poi ho imparato che non solo i nativi d’America li usavano regolarmente. Segnali di fumo, sotto forma di anelli o altro, sono impiegati anche dagli aborigeni australiani, dagli Yamana (una popolazione del sud dell’Argentina) e dai cinesi, ai tempi della costruzione della Grande Muraglia. Per venire più vicini a noi, anche il Vaticano comunica da qualche secolo l’elezione o la mancata elezione del nuovo papa con dei segnali di fumo di diverso colore. E, infine, ogni tanto anche la Natura “comunica” con anelli di fumo, tramite i suoi vulcani attivi.
“Anelli di fumo” si occuperà per lo più di Scuola, con gli occhi dell’insegnante non corporativo, e anche dei suoi studenti. Altro tema che appassiona questo blog è il Canada, Paese in cui il suo autore ha vissuto 10 anni. Poi tratteremo di attualità, di politica e di comunicazione politica. Di cultura ci occuperemo con recensioni di libri, film, serie tv. Qui, per altro, ogni tanto troverete esercitata l‘antica arte della stroncatura ragionata, che a parere di chi scrive serve ai lettori, agli scrittori e alle case editrici per tornare a curare il proprio prodotto editoriale come si faceva un tempo. Tutto però garantendo sempre la qualità di scrittura e la verifica delle notizie: dopotutto, il suo papà è uno scrittore pluripubblicato e un giornalista professionista dal 2003, già vincitore della Borsa “Mario Formenton” nel 2002. Insomma, “benvenuti in mia casa…”