I social media sono onnipresenti. L’email marketing domina in termini di ritorno sull’investimento. Gli annunci a pagamento spingono aziende e prodotti in cima alle SERP. Dato il potere gigantesco contenuto in queste tattiche, la SEO è davvero così importante per i rivenditori di e-commerce? In una parola, sì.
Al giorno d’oggi condurre indagini sui prodotti desiderati, anche off-line, senza ricorrere a piattaforme digitali è quasi impensabile per la maggior parte dei consumatori. Mentre la maggior parte delle ricerche di prodotti inizia su Amazon, Google si colloca comunque come mezzo di ricerca primario per una su cinque. Ciò equivale a potenzialmente centinaia di milioni di query al giorno.
Pertanto, coloro che si classificano nelle prime posizioni per una determinata ricerca prospereranno senza dubbio. Come riportato da analisi sulle statistiche CTR di Google raccolte dall’analisi di oltre cinque milioni di ricerche, il risultato numero uno nei risultati di ricerca organici di Google ha un CTR medio del 31,7%. Il risultato organico numero uno ha una probabilità 10 volte maggiore di ricevere un clic rispetto a una pagina nella posizione numero 10.
In media, salire di una posizione nei risultati di ricerca aumenterà il CTR del 30,8%. Quindi, sì, le strategie SEO per l’e-commerce sono importanti.
Se tutti questi fattori sono oggettivamente veri, allora perché così tanti commercianti trascurano la SEO per il loro e-commerce? Poiché anche i rivenditori non sono impermeabili alla cultura odierna della gratificazione immediata e l’implementazione di una strategia di ricerca adeguata è giocare a lungo raggio. L’ottimizzazione dei motori di ricerca è, infatti, un processo dispendioso in termini di tempo in cui solo alcuni imprenditori sono disposti a investire, nonostante produca il massimo ritorno a lungo termine, ed è una strategia che va affidata a mani esperte come l’agenzia SEO a Milano Eskimoz che mi ha dato questi input, per massimizzare la risposta del proprio e-commerce.
La SEO è lo standard del settore
In primo luogo, quando si parla di vendite online, l’ottimizzazione per i motori di ricerca deve essere imprescindibile. Il motivo è duplice: Google è il sito web più popolare al mondo, dunque chi non riesce a ottimizzare i suoi risultati per una ricerca specifica, non può competere con chi lo fa poiché la visibilità è vitale per i clic e le conversioni.
Chi si astiene dall’implementare la SEO on-page con le giuste strategie vedrà il suo e-commerce relegato in posizioni lontane dalla SERP e guadagnerà molto meno traffico rispetto a quelle collocate al vertice. La prima pagina di Google cattura il 71% dei clic del traffico di ricerca ed è stato segnalato che negli ultimi anni ha raggiunto il 92%. I risultati della seconda pagina sono ben lungi dall’essere avvicinabili a tali percentuali, arrivando a meno del 6% di tutti i clic sul sito web.
Dato che è praticamente impossibile per i rivenditori di e-commerce raggiungere queste classifiche di valore in vari motori di ricerca senza strategie di ottimizzazione performanti, la correlazione è chiara: l’assenza di sforzi SEO si traduce in un deficit di visibilità quasi completo.
Sebbene i clienti conducano ricerche più approfondite che mai quando si tratta di vari acquisti, se non vengono mai a conoscenza dell’esistenza di un marchio, i rivenditori non possono competere con quelli di cui i consumatori sono consapevoli e offrono il loro articolo di interesse. Pertanto, quando la SEO è eseguita correttamente e un sito si posiziona bene, i consumatori possono scoprire organicamente un rivenditore online. La ricerca organica è una parte importante delle prestazioni online e della salute generale della maggior parte delle aziende.
La SEO crea traffico e il traffico crea vendite
I fatti sono chiari: non importa se un’azienda è una startup appena nata o una potenza rinomata a livello mondiale, l’ottimizzazione dei motori di ricerca è necessaria per massimizzare la redditività di un’organizzazione di e-commerce. Se le tattiche SEO non vengono impiegate, i venditori lasciano considerevoli quantità di denaro sul tavolo.
Questa idea è evidente nel fatto che se la stragrande maggioranza dei rivenditori di e-commerce accede al proprio account Google Analytics ed esamina da dove proviene la maggior parte delle loro vendite, vedranno che la ricerca organica è in cima alla lista.
La tecnologia ha avuto un enorme impatto sul modo in cui gli acquirenti ricercano, scoprono e acquistano prodotti, con la ricerca online che funge da parte integrante del processo decisionale. A sostegno dell’affermazione che la ricerca gioca un ruolo vitale nel moderno percorso decisionale dei consumatori, il 49% dei consumatori ha riferito di fare affidamento sulla ricerca per informare le decisioni di acquisto e il 19% degli intervistati ha identificato i motori di ricerca come le più influenti fonti nel guidare le loro decisioni di acquisto.
Pertanto, ignorare la SEO come metodologia di marketing significa aumentare in modo astronomico le possibilità di non emergere durante il percorso del cliente verso la conversione. Quando le pagine di un negozio non sono visibili, meno persone conoscono l’offerta del marchio, il che significa che le vendite e la crescita diventano entrambe limitate.
Nel frattempo, i concorrenti che si posizionano bene nelle SERP stanno aumentando le vendite, i profitti e la quota di mercato. Alla luce di tutte queste informazioni, è chiaro che il modo giusto di guardare alla SEO è attraverso la lente della redditività e della crescita. L’ottimizzazione dei motori di ricerca crea visibilità. La visibilità genera traffico. Il traffico porta alle vendite. Le vendite generano maggiore visibilità, creando così un ciclo di feedback positivo.