E(li's)booksPrimo piano interno tre di Valentina Evangelista

"Ero talmente cieco da vedere solo la cornice".

Il libro

Primo piano interno tre. Un condominio, due vicini di casa che non si sopportano e si punzecchiano in continuazione, come se il mondo fuori non esistesse. Poi il portone si apre e cambia tutto, o quasi.

La mia lettura

I due protagonisti a cui si fa cenno nella sinossi sono morti e la morte che ho trovato in Primo piano interno tre è una morte “antica”, addomesticata dall’intimità delle mura di casa, quelle in cui i personaggi hanno vissuto e tra la vita e la morte c’è un’unità indissolubile.

“I primi giorni da morto sono stati una vera sorpresa, una specie di disvelamento, ma non sulle verità universali, quanto sulle inesattezze che in vita si raccolgono attorno al momento. […]nel misterioso dopo non c’è un altro luogo e nemmeno il famoso tunnel che traghetta nella luce; non si avverte un senso di pace o d’amore universale; non si ripercorre la propria esistenza in una sorta di sala di proiezione privata; e nemmeno ci si trasforma in qualcosa o in qualcun altro. Si resta esattamente nel luogo in cui la vita si è interrotta, solo che non si è più liberi di spostarsi da lì. […] La seconda cosa che si scopre, o meglio che scoprii io, è che nel dopo non esiste una nuova e migliore versione di se stessi. Non si ringiovanisce, l’aspetto non migliora, le spigolosità del carattere e i limiti o malanni fisici non si azzerano né si addolciscono: io sono rimasto allampanato e stronzo”.

 Lui è Livio, il protagonista numero uno di Primo piano interno tre, figura enigmatica attorno alla quale ruota l’intera storia.

L’orizzonte che ci viene proposto è ristretto, la natura e il dramma del suo protagonista semplificati, il nodo della narrazione emerge lento fino ad ardere nelle ultime pagine quando ci rendiamo conto che la vita è qualcosa di accidentale, di imprevedibile, che c’è l’attuale e il potenziale, che ogni cosa si intreccia, si aggroviglia, si sovrappone ed entra in collisione. Livio non è la voce narrante, non è sua la mano che scrive la storia, Livio è una illusione, una maschera, è, al pari di Glenda, una fantasia, una experiential crossing dell’autrice, Valentina Evangelista.

Ma questo l’ho pensato io, credo che Primo piano interno tre possa essere letto in tanti modi e l’autrice in verità non ne suggerisce uno in particolare, anzi, apre un vaso di Pandora e lascia che il lettore venga travolto dagli eventi.

Il suono della prosa di Valentina Evangelista è asciutto, fattuale, ho apprezzato l’assenza di barocchismi, nessuna sovrabbondanza di aggettivi o similitudini, ho pensato, leggendo, di essere in compagnia di qualcuno che ha una gran voglia di farsi sentire.

Primo piano interno tre di Valentina Evangelista

Editore: Ensemble

In commercio dal: 1 giugno 2021

Pagine: 130 p., Brossura € 12,00