Mad WebAlberto Polini: un vero difensore al servizio di Roma

Non sono poi tanti quelli che sono davvero in grado di difendere, in ogni senso, una città tanto ricca di storia e di popolazione come è a tutti gli effetti Roma. Ma forse la fortuna sta davvero arridendo ai romani, che hanno trovato qualcuno con la motivazione e l`esperienza giusta per riuscire a mettere in pratica questo nobile intento.

Lui è Alberto Polini, sposato e padre di due figli, e vanta una storia di oltre 25 anni alla difesa del cittadino. Cattolico e appassionato di arti marziali, Polini fa parte di molte associazioni, commissioni e realtà del mondo legale, essendo iscritto dal 2015 all`albo degli Avvocati Cassazionisti.

Ma sentiamo direttamente dalle sue parole chi è davvero, e quelle che sono le sue idee per migliorare Roma, se sarà eletto nella nostra Assemblea Capitolina:

 

Salve Avvocato Polini, per prima cosa vorrei chiederle: perché ha scelto di candidarsi e perché con la lista civica per Gualtieri sindaco?

Ho scelto di candidarmi per la carica di Consigliere del Comune di Roma perché è tempo di passare dalla critica all’azione. Sono tra quelli che ogni giorno, da anni, assiste alla rovina della mia città, Roma. Voglio chiedere ad ogni persona se pensa che le mie qualità morali e professionali possano servire a ricostruire l’amministrazione della città. Con i fatti, non con le parole e, lasciamelo dire, con la superstizione! Senza falsi pudori, ho scelto di candidarmi perché sono padre di due figli, uno appena maggiorenne ed un altro adolescente, perché vivo e svolgo la mia professione legale a Roma, perché amo la mia città e sono pronto a contribuire al suo miglioramento.

Perché la lista civica? Perché per una volta non è strumentale agli interessi di un partito. Stabilisce, per come è composta, una nuova presenza: quella dell’identità civica. Ho idee e programmi. Valuto positivamente la proposta Gualtieri. Ma non ho la superbia di dire di esser capace di farcela da solo. La “civitas” che ispira la lista è inclusiva e democratica. Io intendo chiedere all’elettorato di contribuire a renderla effettiva nell’interesse di Roma.

 

Quale sarà il suo contributo?

Conosco il funzionamento delle amministrazioni pubbliche locali. Nonostante l’impegno di ogni singola risorsa capitolina, il risultato complessivo è scadente. Per me, la responsabilità è politica. L’innesto civico nel tronco politico deve rigenerare la pianta pubblica, che ci appartiene. Altrimenti, come qua e là fa capolino nel PNRR, spuntano intenzioni di sostituzione delle amministrazioni pubbliche con strutture private. Discorso complesso, del quale mi farò carico di svilupparlo con il coinvolgimento ampio di donne e uomini della città, in autentico spirito di partecipazione democratica.

Intendo operare in una collegialità espansiva e mi metto al lavoro da avvocato del Foro di Roma, da sportivo e meglio un maestro di arti marziali cinesi e di difesa personale, da fondatore e animatore di importanti associazioni sociali tutte rivolte al consolidamento e alla difesa dei diritti, di tutti e di ognuno con il bilanciamento contenuto nella Costituzione.

 

Scendendo maggiormente nel concreto, quali sono i principali obiettivi che vorrebbe realizzare nel caso di una sua elezione?

Ho molte idee concrete e di pronta attuazione. Da sempre credo nella forza della comunicazione, dell’informazione e soprattutto della formazione. Per prima cosa occorre che la parte addetta alla gestione della P.A. della nostra città venga debitamente “formata” ed “aggiornata”. Occorre che ogni cittadino romano possa avere da parte della P.A. delle risposte immediate, precise ed esaustive. La riorganizzazione del ruolo relativo del Comune e dei suoi municipi è da farsi subito. La formazione cui ho fatto riferimento segue la rivoluzione organizzativa che si può e si deve fare a legislazione vigente. Senza perdere tempo. Faccio un esempio: gli “sportelli di prossimità comunale”, da aprirsi in ogni municipio, dovranno essere talmente pieni di competenze e qualità da fissare lo standard per sportelli di ogni genere, privati e dei corpi intermedi. Gli sportelli comunali, dico, accettano la competizione nel “mercato” della socialità. Sportelli dove ogni cittadino possa rivolgersi per qualsiasi necessità e/o dubbio e/o chiarimento e/o informazione. Sportelli pronti a risolvere le varie problematiche, immediatamente e gratuitamente, attraverso collegamenti da remoto, sicuri, protetti e rispettosi della privacy, sulle varie piattaforme istituzionali. Sportelli che siano la voce del territorio, la presenza attiva del comune al servizio del cittadino anche per la raccolta di proposte ed iniziative e/o denunce di quel qualcosa che non funziona e/o che potrebbe essere migliorata. Sportelli che siano un primo baluardo orientativo contro ogni forma di violenza ed ingiustizia a cui ogni cittadino possa rivolgersi, in maniera protetta e gratuita, per capire cosa fare, a chi rivolgersi e soprattutto, in casi di evidente urgenza possano immediatamente intervenire azionando la forza della rete comunale (forze dell’ordine, servizi sociali, servizi sanitari e via dicendo). Sportelli che possano attivare procedure di mediazione ed eventuale risoluzione dei conflitti, sia tra privati che tra il privato e la P.A. comunale. Sportelli che aiutino, perfino, le istituzioni, penso alla magistratura, ad individuare quale sia il tipo di intervento da compiersi e in che tempi. Infine, da esperto di responsabilità degli enti, voglio travasare nel contesto amministrativo pubblico i contenuti di responsabilità che sono tipici della realtà organizzativa privata. Mi impegno, davvero, a mettere in campo il “modello organizzativo del Comune di Roma”. Aprirà la strada ai diritti di cittadinanza che ci spettano e non sopportano di essere ulteriormente compressi e mortificati.

 

Un progetto ambizioso che non potrà passare inosservato, ne sono certo. Grazie intanto di esserci, Avvocato Polini!

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