Chi lo dice che il Salento non ha la capacità di produrre autori di contenuti, poesie e libri tanto bravi da stropicciarsi gli occhi?Abbiamo da poco incontrato un Leccese DOC che con la sua verve creativa e la sua energia ci ha immediatamente conquistati.
Diamo il benvenuto a Dante De Santis, che abbiamo deciso di intervistare per voi per farvi conoscere meglio chi è, di cosa scrive e per quale motivo ci ha fatto questa grande impressione.
Salve Dante, partiamo dalla prima domanda: come è nata in te l`idea di scrivere?
L’idea di scrivere è stata una naturale conseguenza di due specifiche predisposizioni naturali che hanno evidenziato tutta la mia vita:
- La prima è il calcio. Nel calcio per anni ho sprigionato la mia fervente fantasia pallonara. Tecnicamente credo che il mio modo di giocare al calcio si avvicinasse molto a quello di un certoMichel Platini, e colpi di tacco, finte e altro ancora erano parte della mie specifiche qualità;
- La seconda è l’amore. L’amore che mi ha completato come uomo e come poeta-scrittore. Per amore dunque scrivevo e scrivo sprigionando tutta la mia vulcanica creatività.
Last but not least, a questo va aggiunto lo studio accurato della Sacra Bibbia a cui mi sono dedicato. Nella Bibbia ho appreso il rispetto di tutti i comandamenti di Dio. Soprattutto il Secondo Comandamento, nel quale Egli spiega come vuole essere amato. Non ti farai immagini di adorazione, né delle cose dei cieli, né di quelle dei mari o della terra. Nelle sacre scritture, dunque, ho imparato ad amare Dio, con spirito e verità.
Davvero interessante, grazie! Vuoi parlarci ora un po` di più dei tuoi libri?
Non amo le saghe e i libri dove vi è descritta una fantasia irreale e piena di cose impossibili. Il mio modo di scrivere e di pensare, rispecchia sempre la realtà. Certo per far diventare i libri più interessanti, ci aggiungo sempre un pizzico di fantasia creativa, spesso molto descrittiva, tanto che alcuni esperti hanno definito il mio modo di scrivere una speciale forma di pittura. Tra i miei libri, voglio citare:
- L’ultimo bohemien, che è il mio IV° libro;
- Il fantasma del lago di Neuchatel;
- Di fronte al mare vicino al paradiso.
Oltre a questi ho altri libri ancora in produzione, dei quali presto saprete i titoli.
Perfetto direi! Come ultima domanda, qualcosa di personale: a parte la scrittura, quali sono le tue altre passioni?
Io non ho molte passioni.
Di certo la più grande è stata il calcio. Anche se ho solo sfiorato i grandi palcoscenici. Ero nelle giovanili del Neuchatel Xamax, squadra famosa della Serie A Svizzera. Con il mio ritorno in Italia, ho perduto il mio treno per diventare un ottimo calciatore. La poesia è un’altra grande passione. Da sempre scrivo poesie spesso introspettive, tanto da pensare di avere dentro un vero e proprio vulcano dal quale estraggo continua “lava creativa”. Amo così profondamente il mio vulcano, tanto da aver creato una pagina mediatica chiamata Accademia del vulcano. E una personale e simpatica forma di sfida creativa lanciata alla ben più famosa Accademia della crusca. È il gioco della contrapposizione letteraria, fra la cultura e la fantasia, fra “La scienza e la sapienza“, della quale sfida racconto in queste pagine.
Devo anche confessare come esista in me una certa speranza per il futuro, che come l`allora Dante non essendo ancora profeta in altra patria, lo possa diventare prima in un altra nazione. E in secondo luogo, come tutti gli scrittori antichi e moderni, ambisco a quello che una frase storica della letteratura italiana ci ha tralasciato, alias: Ai posteri le ardue sentenze!
Parole Sante Dante.
Potete trovare Dante, molto attivo online, su Facebook.