La somma e il totale di questo preciso momento è il romanzo di Don Robertson da oggi in libreria, torna dunque Morris Bird III che molti di voi avranno già conosciuto in Il più grande spettacolo del mondo.
Il libro
È il 1948 e la città di Cleveland è in fermento perché la squadra di baseball degli Indians è in corsa per il titolo nell’American League. Al cinema spopolano grandi pellicole come Ti amavo senza saperlo e L’isola di corallo, ma soprattutto Il tesoro della Sierra Madre, con quel demoniaco personaggio di Fred C. Dobbs che a Morris Bird III (che il film lo ha visto dieci volte) ricorda così tanto sua madre. Mentre lei si preoccupa soltanto dei soldi e dei suoi gufi di ceramica, intorno a Morris Bird III le poche certezze dell’infanzia sembrano improvvisamente sgretolarsi. Già, perché il bambino che quattro anni prima, nella drammatica esplosione dei serbatoi di gas, era diventato quasi un eroe cittadino, ora ha iniziato a interessarsi all’altro sesso, e non solo alle attrici del cinema, ma anche alle ragazze intorno a lui; soprattutto a Julie Sutton, la più fantastica creatura della terra. Ma c’è qualcos’altro che rende inquieto Morris Bird III. A Paradise Falls sua nonna sta morendo, e sua nonna è tutto per lui: è stata lei a insegnargli che nella vita ci vuole coraggio. Coraggio, però, è una parola difficile quando hai tredici anni e ti rendi conto che le cose cambiano in continuazione e inesorabilmente. Così, di fronte a tutto questo tumulto di incertezze e turbamenti, Morris Bird III imparerà sulla propria pelle che, se non vuole diventare un Fred C. Dobbs qualsiasi, deve saper gettare il cuore oltre l’ostacolo.
La mia lettura
Io, confesso, è il primo romanzo che leggo di questo autore quindi mi sono persa il Morris Bird III a nove anni, me lo trovo qui in questa storia già tredicenne. E me ne innamoro.
“L’anno era il 1948 e il mese era agosto, Morris Bird III aveva tredici anni e il mondo intero suonava strano nella sua mente. Gli eventi e le persone andavano in tutte le direzioni, e non riusciva a mantenersi in linea con quel che a suo giudizio doveva essere il bene.”
La Hough Area di Cleveland, nell’East Side, è il palcoscenico in cui si svolge la vita di questo adolescente e della sua famiglia:
suo padre, conduttore radiofonico dell’Early Bird Show, la Voce, “Allegro come avrebbe potuto esserlo Adolf Hitler”
sua madre Alice che quando “ parlava, era come se avesse tante piccole pietre appuntite infilate in gola. Collezionava gufi di ceramica cinese. Era magra e aveva una vera e propria passione per il denaro”
sua sorella Sandra, “che aveva dieci anni e non faceva che far andare la bocca come un terrier, senza smettere di ciarlare e ciarlare, e che stava leggendo la Appletons’ Cyclopædia of American Biography, l’edizione del 1887, volume terzo, con tutti i vocaboli da grin fino a loc”
la nonna “era la madre di sua madre. Si chiamava Elizabeth H. Jones ed era bellissima.”
In questo piccolo mondo della provincia americana emergono tematiche razziali e dinamiche legate alle classi sociali in un paese uscito da un conflitto mondiale e alle prese con i cambiamenti in ambito economico.
Robertson descrivere magnificamente il funzionamento della società di quel momento storico senza tuttavia sconfinare nel romanzo/denuncia. Tenete conto che questo romanzo è del 1966 ma la storia è ambientata nel 1948 quindi c’è il Presidente Truman alla casa Bianca, ci sono il Piano Marshall, le prime azioni per l’integrazione razziale e la legislazione sui diritti civili.
Il personaggio di Morris Bird III denota una fantasia “straripante” al servizio di una narrazione che segue una architettura molto attenta.
Una lingua che non risente dell’argot della provincia e della periferia con citazioni cinematografiche, allusioni politiche e di carattere religioso che ci vengono restituite filtrate attraverso gli occhi di un bambino:
“nessuno gli aveva insegnato a capire il Falso, e lui ne era circondato, e questo lo stava facendo impazzire. (Va bene. A tredici anni forse era estremo dire così. Che diritto aveva di permettere che qualcosa, qualsiasi cosa, lo facesse impazzire? Ma era quello che sentiva, e forse per questo motivo certe cose lo infastidivano più di quanto non infastidissero altri). Il Falso non aveva niente a che fare con l’Amore e il Coraggio, per quel tanto che ne sapeva, ovviamente. Il che significava semplicemente che la somma e il totale del presente di una persona dovevano essere guidati da qualcosa di più che queste due sole cose.”
Diverse sono le frasi icastiche e sentenziose eppure la scrittura è leggera, ironica e penetrante allo stesso tempo.
“Se si fosse fatto un censimento sulla razza umana, la nonna e il defunto nonno di Morris Bird III si sarebbero classificati tra i Buoni. Ma una stava morendo e l’altro era morto, e Morris Bird III era rimasto circondato da persone che, per la maggior parte, gli lasciavano in bocca un sapore di pelo di topo.”
Il romanzo non è diviso in capitoli, è un lungo susseguirsi di eventi e pensieri, si svolge spesso nella testa di Morris Bird III e fila liscio dal principio alla fine. L’universo di Robertson è materiale, sul letto di morte della nonna Elizabeth i figli discutono già di come spartirsi i suoi pochi beni:
“La zia Phyllis e la zia Emily discussero anche della biancheria che c’era nel granaio. Anche la zia Iris si uni a loro. Concordarono che le lenzuola erano adorabili, e poi si scambiarono un’occhiata tagliente, come leopardi che si avvicinano a un pezzo di carne cruda.”
Se devo dare un voto a La somma e il totale di questo preciso momento direi 10 e lode, sicuramente recupererò gli altri suoi romanzi perché il suo stile mi è piaciuto moltissimo.
La somma e il totale di questo preciso momento di Don Robertson
Nicola Manuppelli (Traduzione)
Nutrimenti, 7 ottobre 2021
Pp 288 € 19,00 Brossura