Notes da (ri)vedereEconomia, il ruolo del web nella promozione commerciale

Pubblicità, campagne SEO, produzione video: ogni canale è utilizzato con diverse declinazioni (dipende dal target) per promuovere l’impresa con la tecnologia, al fine di espandere la propria attività economica anche all’estero. Come evidenzia il Digital Report 2021 di We Are Social «in Italia sono più di 50 milioni le persone che accedono a Internet ogni giorno e 41 milioni quelle attive sui social media. Non solo. Si registra ancora un trend in crescita per quanto riguarda l’adozione di Internet e delle piattaforme social». Sono sufficienti questi numeri per comprendere l’importanza dei social network, a beneficio della promozione delle aziende. Con l’emergenza sanitaria del Covid 19 è cambiato il paradigma economico e sociale, accelerando l’implementazione della tecnologia e del digitale. Conviene ricordare che era già in corso una rivoluzione del paradigma economico e sociale, dovuta al XXI secolo che ha stravolto i processi produttivi ed economici. Con Angelo Laudati, CEO e founder di Bitmetrica, web agency Google Premier Partner, vogliamo approfondire il ruolo della tecnologia nel XXI secolo.

Quali strumenti alternativi al web è possibile usare per promuovere le piccole e medie imprese?

«Se escludiamo totalmente il digitale nelle strategie potrei dire che, per alcune realtà, funzionano bene le affissioni (penso agli enti formativi che sono destinati ad un pubblico generalista) oppure il volantinaggio nelle piazze ad alta frequentazione (per sponsorizzare, ad esempio, centri estetici e negozi locali nei dintorni) ma, rispetto al digitale, sono strumenti davvero sorpassati. Alternativamente al digitale esistono gli strumenti tradizionali da sempre usati come la TV, la radio e il cinema. Sono mezzi tradizionali che, però, non permettono la misurazione precisa sul ritorno degli investimenti. John Wanamaker diceva: «Metà del mio budget di pubblicità è sprecata. Il problema è che non so di quale metà si tratti». Ecco che con questa espressione definiamo bene i media tradizionali, che sono caratterizzati da costi alti rispetto al digital e, allo stesso tempo, non forniscono una dettagliata misurazione e controllo del nostro investimento».

Che ruolo assume il digitale nello scenario economico e sociale, dove tutto dipende dalla tecnologia?

«Il digitale non è più una scelta, non è più il futuro, ma è il presente. Grazie alle potenzialità delle nuove tecnologie si può lavorare con una società in Germania pur rimanendo a casa propria, in Italia. Si può scegliere di tornare al Sud e lavorare con le aziende del Nord non essendo fisicamente presenti. Si aprono finalmente nuovi paradigmi: la tecnologia ci dà la possibilità di migliorare la nostra vita, per renderla sempre più di qualità. Ho conosciuto aziende che non sono ancora digitalizzate: chi non utilizza il canale online, nei prossimi anni verrà superato dai concorrenti. Ormai tutto è digitale, si discute anche di metaverso, delle nuove realtà virtuali, il futuro è sicuramente basato sulla tecnologia. Le aziende che non si adeguano a questo cambiamento, verranno spazzate via».

Come possono pianificare una strategia di crescita economica e produttiva, gli imprenditori che devono scegliere tra determinate soluzioni?

«Come gli imprenditori finanziari diversificano le loro strategie monetarie, non investendo tutto nella stessa soluzione, anche nel digitale gli imprenditori devono diversificare le loro fonti di traffico per essere più attivi e meno dipendenti da un solo fornitore. Bisogna avere un sito, ma anche una pagina social per interagire con gli utenti. Bisogna avere un database dei propri utenti per poterli classificare e contattare con email ed sms per stimolarli ad acquistare ancora. Alcune realtà hanno anche canali Telegram per comunicare velocemente le novità. Fra qualche anno avremo aziende nel metaverso, la nuova frontiera della realtà virtuale, dove sarà possibile avere una esperienza completamente diversa da quella che stiamo vivendo adesso. Senza limiti di spazio e di tempo potremo entrare virtualmente in un negozio e provare i loro prodotti prima ancora che ci arrivino a casa. Tutto questo dal divano di casa nostra, ma avendo un’esperienza completamente immersiva».

Francesco Fravolini

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