Notes da (ri)vedereDelivery, Alfonsino assume 2500 nuovi rider

Cambiano i consumi a seguito dell’emergenza sanitaria del Covid 19. Il servizio di delivery, che copre oltre 200 comuni italiani, è alla ricerca di circa 2500 nuovi rider con l’obiettivo di soddisfare le crescenti esigenze dei clienti e l’aumento costante degli ordini. È proprio Alfonsino a favorire questa nuova modalità, promuovendo un food delivery 100% italiano, che ha posto attenzione sulla centralità del cliente, sulla qualità e l’affidabilità del servizio, garantendo la sostenibilità e l’innovazione, senza dimenticare di creare occupazione nei piccoli centri dove è presente. L’azienda amplia la sua offerta, coinvolge nuove e diverse categorie merceologiche, punta non solo alla consegna di cibo ma anche di fiori, farmaci, vino, integratori alimentari. Alfonsino si sta affermando nell’e-grocery, come attesta l’ultima partnership siglata con Carrefour Italia. Proprio per rafforzare ulteriormente l’idea di delivery sempre più orizzontale, mettendo a disposizione dei clienti un’esperienza completa in termini di servizi offerti, l’azienda è alla ricerca di nuovi rider. Ad oggi Alfonsino è presente in 10 regioni italiane con oltre 1300 ristoranti partner, 900 rider assunti e più di 400.000 utenti sulla piattaforma. L’organizzazione virtuosa, etica ed ‘indipendente’ di Alfonsino si fonda sulla sua stessa mission aziendale: rendere più umano e familiare il rapporto tra chi consegna e riceve il pasto e, per farlo, l’azienda ha puntato alla valorizzazione della figura del rider, nel rispetto dei diritti e delle tutele del lavoratore. Tutti i rider di Alfonsino hanno regolare contratto di Collaborazione Coordinata e Continuativa con copertura delle posizioni previdenziali ed assistenziali (INPS e Inail). Con Domenico Pascarella, Presidente e co-founder di Alfonsino, vogliamo comprendere le nuove frontiere dei consumi.

Come sarà rivoluzionato il settore delivery?

«Il settore delivery è in costante evoluzione. Negli ultimi due anni abbiamo assistito ad una crescita esponenziale della domanda dovuta anche alle numerose restrizioni poste in essere per contenere l’emergenza pandemica. Oggi la nostra azienda, offre ai consumatori la possibilità di ordinare da casa cibo a domicilio in tempi brevissimi. La vera sfida di domani sarà sicuramente quella di ampliare l’offerta secondo una prospettiva orizzontale, diversificando quindi le categorie merceologiche rese disponibili ai nostri clienti. Alfonsino negli ultimi tempi si sta muovendo proprio in questa direzione. Abbiamo infatti ampliato il nostro servizio di grocery delivery con un importante accordo con Carrefour Italia. Ed in chiave di diversificazione, siamo entrati anche nel mercato delle consegne a domicilio di fiori, vini e distillati, farmaci, fino a testare nuovi servizi innovativi, come ad esempio quello delle analisi cliniche a domicilio eseguite da operatori qualificati».

Le modalità dei consumi cambiano. Il XXI secolo in che modo stravolge il commercio?

«La digitalizzazione ha avuto un potente effetto sociale ed economico soprattutto durante gli ultimi anni, caratterizzati da una costante emergenza sanitaria. Anche se il nostro paese si posiziona in Europa ancora in 20esima posizione, secondo l’ultimo rapporto (DESI) sulla digitalizzazione dell’economia e della società della Commissione Europea. Assistiamo oggi a una mutazione dei comportamenti di consumo ormai irreversibile. Gli attori che presidiano i mercati per essere competitivi, non solo devono necessariamente adeguarsi e offrire prodotti e servizi online, ma da questa tendenza possono trarre notevoli vantaggi economici, andando a penetrare mercati sempre più ampi al di fuori dei limiti dovuti alla prossimità geografica. Alfonsino da sempre offre proprio questa chance agli oltre 1.300 partner associati al servizio su tutto il territorio nazionale. La nostra azienda infatti si impegna costantemente ad essere promotore dell’innovazione nelle piccole e medie città italiane, aiutando le imprese della ristorazione e non solo, a trarre benefici tangibili dal processo di digitalizzazione che caratterizza il nostro presente».

Francesco Fravolini