Imprese con un volano economico digitale garantito da Blinkup. La società è specializzata nel settore turismo e hospitality, con un innovativo sistema di analisi che, attraverso circa 200 domande, esamina lo stato di digitalizzazione della singola realtà, restituendo un report dettagliato dal quale elaborare un piano di intervento. Nel momento storico dove il digitale è la nuova frontiera economica, a seguito della pandemia del Covid-19, è sicuramente un valore aggiunto per l’economia delle imprese da prendere in seria considerazione. È utile ricordare che Blinkup rilascia il Digital Check-Up per imprese, specialmente del settore turismo e hospitality, vitivinicolo e di abbigliamento, nel loro percorso di digitalizzazione, che comprende anche un complesso audit, cui fa seguito un report consulenziale, senza dimenticare un piano d’azione calendarizzato e studiato sulle specifiche esigenze della realtà. L’obiettivo di questo strumento è, da un lato, rendere consapevole l’azienda, e le persone al suo interno, della visibilità di cui la realtà gode sul web e, dall’altro, prepararla in merito alle tendenze del domani, anche e soprattutto in ottica di una migliore relazione con il consumatore, con cui le comunicazioni avvengono sempre più online.
Analisi del settore
Esaminiamo la situazione con i dati forniti dal rapporto Istat relativo al 2021. Se parliamo di presenza online «risulta che il 60,3% delle PMI italiane – si legge nel documento – ha raggiunto un livello di digitalizzazione base, un dato che fa ben sperare paragonato alla media europea (56%), ma è ancora lontano dagli obiettivi del 2030 (90%)». Questi dati dimostrano che nel futuro sarà il tasso di intensità digitale a fare la differenza sul mercato in termini di competitività e brand awareness. Con Edoardo Dal Negro, CEO di Blinkup, vogliamo comprendere il ruolo del digitale nell’economia delle imprese.
Che ruolo svolge il digitale nelle imprese?
«Il digitale rappresenta una leva strategia in differenti ambiti divenuti ormai fondamentali. È da considerare come acceleratore di business riuscendo a mettere in contatto l’azienda con il proprio mondo esterno, personalizzando la comunicazione che diviene “People first”, riuscendo a veicolare, senza dispersioni, l’informazione solo dove necessaria, massificando l’efficacia. Tramite i dati a disposizione della Società e le soluzioni informatiche ormai pienamente accessibili, è possibile analizzare qualsiasi metrica e comprendere la reazione del mercato in tempo reale. Il digitale è uno strumento a supporto dello sviluppo di nuove soluzioni attraverso l’adozione dell’approccio tipico dal mondo delle startup “test & learn” in cui testare nuove soluzioni, ricavando in tempo reale feedback da parte degli utenti, rafforzando la comunicazione “Prople to People” che diviene elemento di controllo delle attività».
Il turismo quali vantaggi registra dalla tecnologia?
«Il primo vantaggio è legato ad un importante passaggio che le aziende turistiche ed in generale il turismo si sono trovati ad affrontare specialmente post pandemia: da un approccio statico a dinamico. Questa nuova visione e modalità operativa consente di definire le logiche che si andranno ad adattare dinamicamente all’andamento di mercato. Basti pensare al mondo dei prezzi dinamici in costante cambiamento. Il vantaggio principale diviene quindi una migliore propensione delle offerte a specifici target, l’individuazione delle tattiche che quindi consentono di adattare offerte, prezzi, contenuti, esperienze e molto altro rafforzano il bilanciamento tra il valore percepito ed il valore atteso, relazione alla base delle attività nei confronti dei propri clienti. La dinamicità insieme alle soluzioni tecnologiche, se implementate correttamente, riescono a portare un duplice beneficio economico: la diminuzione dei costi aziendali, divenendo parte dell’evoluzione della contribuzione economica sottoforma di leva incrementale, attraverso un approccio a lungo termine che vede il calcolo dei costi non finalizzato al solo costo di acquisizione dell’utente bensì nella sua relazione totale con il brand. Si adotta quindi una logica di Customer Lifetime Value in cui costi e ricavi sono analizzati durante tutta la vita di relazione dell’utente e non solamente limitata alla singola azione operativa».
Come agevolare il passaggio al digitale per le imprese italiane?
«Il ruolo della formazione e della consapevolezza delle soluzioni disponibili sono elementi fondamentali per ottimizzare il passaggio al digitale specialmente per le PMI. Se da un lato l’emergenza Covid-19 ha comportato impatti estremamente negativi all’economia globale, dall’altra ha portato la consapevolezza dell’importanza della conoscenza delle opportunità che il mercato può offrire. Investire sulla formazione del proprio personale, adattando programmi ad-hoc per le realtà, agevola il passaggio al digitale come anche essere supportati da partner, in grado di guidare nelle importanti decisioni quali la definizione di una chiara strategia di Digital Marketing, creata attorno alla società e basata sulle risorse a disposizione e soprattutto al contesto in cui si trova».
Francesco Fravolini