Il gioco favorisce la formazione aziendale perché coinvolge in maniera divertente le persone, facendo leva sull’emotività. È meglio conosciuta come la gamification, realtà di gioco che agevola un aumento della produttività, un mantenimento della conoscenza e della qualità del lavoro. A evidenziare questo andamento è l’analisi condotta da MobieTrain, scale up belga recentemente sbarcata in Italia. «Tecniche di questo tipo – si legge nel documento – permettono di conservare le informazioni il 50% più a lungo e di sentirsi 4 volte più coinvolti. Sempre più aziende si stanno spostando verso un ampio approccio di blended learning con una maggiore attenzione al digitale, con l’obiettivo di rendere la formazione aziendale più snella ma allo stesso tempo più efficace». È una grande potenzialità da sfruttare quella basata sugli strumenti digitali della gamification, senza dimenticare il loro possibile impatto sulla formazione aziendale. Con Francesca Dellisanti, Sales Executive di Mobietrain Italia, vogliamo approfondire l’argomento del gioco applicato alla formazione.
La gamification in che modo migliora la formazione?
«È dimostrato che, quando utilizzata nei contesti formativi, la gamification abbia il potere di aumentare coinvolgimento e motivazione di studenti e collaboratori, soprattutto se online. Il motivo è legato all’uso delle ricompense: ogni azione svolta all‘interno del percorso formativo permette agli utenti di guadagnare punti e badge all‘interno di classifiche che generano una sana competitività. MobieTrain nasce proprio per fornire alle aziende una piattaforma di mobile learning con cui formare i propri collaboratori, in modo coinvolgente ed efficace, integrando l’apprendimento nell’ambiente di lavoro. Per questo motivo la gamification è il cuore di MobieTrain. Per esempio, alcuni elementi chiave della dinamica di gamification che utilizziamo sono i badge, il feedback motivazionale, i risultati ottenuti, gli elementi di pop-up e la barra di progressione. Il team è alla continua ricerca di nuove funzionalità per mantenere alto il coinvolgimento degli utenti».
Quanto è importante coinvolgere i dipendenti?
«Strategico direi. E per farlo è importante costruire una cultura basata sullo scambio di conoscenze e competenze. L’attuazione di una strategia di apprendimento offre alle organizzazioni un valore aggiunto sia a breve sia a lungo termine sul coinvolgimento dei dipendenti. Tuttavia, riattivare i vecchi metodi di formazione non è sufficiente perché occorre anche tener presente delle sfide personali e professionali di ciascuno. Le piattaforme di micro-learning e di employee engagement, che supportano l’apprendimento ibrido nel flusso della vita, possono fare la differenza. Quando le aziende comprendono le dinamiche della formazione e le implementano in modo agile, possono ottenere una crescita sostenibile a tutti i livelli».
La formazione in Europa come viene svolta?
«Dopo aver intervistato oltre 100 aziende in tutta Europa sullo stato attuale della formazione, abbiamo fotografato e compreso il cambiamento del training aziendale. La crisi del XIX secolo, i progressi tecnologici, la globalizzazione, il cambiamento delle aspettative dei clienti e la necessità impellente di agilità, spingono le aziende a lavorare costantemente su upskilling & reskilling dei propri collaboratori e a ricercare modalità più efficienti per diffondere la conoscenza. Un dato interessante è che la maggioranza delle aziende indichi la formazione come priorità alta o addirittura massima, all’interno dell’organizzazione. Il 93% delle aziende prevede che i propri budget per la formazione rimarranno invariati o aumenteranno nel 2022, con una notevole crescita rispetto alle previsioni dello scorso anno (79%). Non c’è da sorprendersi, considerata la quantità di cambiamenti che le aziende stanno attraversando. A cambiare, invece, sarà il modo in cui le aziende utilizzeranno il loro budget. Un numero sempre maggiore di organizzazioni si sta orientando verso un approccio di apprendimento blended, con una maggiore attenzione al digitale. Sia le organizzazioni che attualmente non formano i propri dipendenti con strumenti digitali (78%), sia quelle che già utilizzano la formazione online (62%) stanno pensando di adottare un nuovo strumento di formazione digitale nei prossimi 12 mesi. Ad essere interessante è soprattutto l’ultimo dato, non solo perché è aumentato significativamente rispetto allo scorso anno, ma anche perché dimostra che la maggior parte delle aziende sta diversificando gli strumenti di formazione digitale per soddisfare i bisogni dei diversi gruppi target in azienda».
Francesco Fravolini