(…) «Confermo che quello che serve all’Italia – aggiunge il direttore di Farefuturo – è un centrodestra diverso da quello berlusconiano e leghista, sul piano dei contenuti e dello stile politico. Confermo di non credere nello sfondamento a sinistra della destra e di non considerare Francesco Guccini e Vasco Rossi riferimenti intellettuali utili per far uscire l’Italia dallo stato comatoso in cui si trova. Confermo insomma tutto ciò che ho scritto negli ultimi tre anni».
«Smentisco invece – afferma Campi – di voler lasciare Gianfranco Fini, con il quale ho ormai da anni un proficuo rapporto di collaborazione e non una relazione sentimentale, come sembrerebbe ricavarsi dal titolo dell’articolo apparso sul sito Linkiesta.it. Smentisco che non sarò a Milano solo perchè il mio ruolo di ideologo ufficiale del finismo, per quel che vale, rischia di essermi sottratto dall’astro nascente di Umberto Croppi (mio antico amico). Smentisco di dissociarmi da Fli per la semplice ragione che in vita mia non mi sono mai associato ad alcun partito». «Se si voleva creare un nuovo caso Barbareschi, il caso semplicemente non esiste» afferma ancora Campi. «È pessimo giornalismo – conclude il direttore di Farefuturo – quello che da un’analisi politica minimamente articolata ricava uno psicodramma ad uso esclusivo delle agenzie di stampa».
(Agenzia Ansa delle 20.38 del 7 febbraio 2011)