Aumento di capitale (almeno 600 milioni) da varare entro giugno, dividendo 2010 cancellato e rilievi sui crediti. Le conclusioni dell’ispezione della Banca d’Italia nella Bpm obbligano il cda a ritornare sulla ricapitalizzazione, bocciata appena due settimane fa. Martedì 19 nuova riunione. Si discute anche della sostituzione del direttore generale Dalu. Ma il vero shock è sull’assetto di governo dell’istituto, che da decenni vede i dipendenti in grado di indicare la maggioranza degli amministratori. Il previsto incremento delle deleghe di voto (da due a tre) per i soci non dipendenti, in calendario nell’assemblea del 30 aprile, è «insufficiente», hanno detto ieri sera gli ispettori. La Vigilanza chiede che siano alzate ulteriormente (almeno a 5 per socio). Praticamente una “riforma” per via amministrativa, che potrebbe stravolgere gli assetti di controllo della cooperativa, mettendo all’angolo i dipendenti. La Borsa penalizza il titolo.
14 Aprile 2011