Nel Pdl di Milano la voglia di parlare è quella che è. Pochina. Carlo Masseroli, assessore all’urbanistica uscente e padre del nuovo piano di governo del territorio, non smentisce la fama di uomo schietto, e che ci mette volentieri la faccia.
«Gli elettori hanno creduto a un sogno, quello rappresentato da Pisapia, che vedremo se potrà davvero realizzarsi senza scontentare Milano che resta pur sempre una città moderata…». Oggi è il giorno dell’inizio dell’autocritica però, o almeno dovrebbe esserlo. «Ma di cose ne abbiamo fatte, eccome: abbiamo vinto l’Expo, abbiamo sbloccato la quarta linea della Metropolitana, abbiamo fatto il Piano di Governo del Territorio dotando la città di un nuovo strumento urbanistico…». Qualcosa però non ha funzionato e non si potrà dire, semplicemente, che si è comunicato male. «Assolutamente, cavarsela così sarebbe inutile, dannoso e pure falso. La città, dobbiamo ammetterlo, si è poco affezionata a chi ha governato in questi anni, ha percepito una distanza, una poca empatia che non abbiamo mai saputo sanare». Già, la poca empatia della Moratti in effetti traspare ad ogni passo: però dev’esserci dell’altro. «Sicuramente, non c’è dubbio. La nazionalizzazione del confronto ci ha fatto malissimo, e mosse come quelle di Lassini son state del tutto controproducenti. Del resto, insoma, il fatto che questo signore abbia preso poche centinai di voti la dice lunga sulla popolarità di una campagna anti-giudici…».
Tocca un tema caro al berlusconismo, un argomento quasi fondativo del suo fare politica: la giustizia. Questa sconfitta – è il pensiero di tanti – apre un crinale in discesa: verso la fine del berlusconismo. Che ne pensa Masseroli? «Non è solo questa sconfitta milanese, ci sono anche Napoli e Trieste a dire che qualcosa non sta funzionando. Io non credo che Berlusconi sia finito, penso anzi che abbia ancora molto da dire. Certo è che bisogna davvero pensare a come dirlo meglio…».
Chi non è finito, ed esce anzi paradossalmente rafforzato è invece Roberto Formigoni, l’unico leader del centrodestra lombardo che abbia dimostrato di aver un suo statuto, una sua forza, una sua autonomia. Masseroli è di Comunione e Liberazione, proprio come Roberto Formigoni. Questo lo candida, forse, a diventare il capo dell’opposizione di centrodestra in Consiglio. «Faremo un’opposizione costruttiva, naturalmente. Quanto a me, beh, sono a disposizione. Capo dell’opposizione, perché no?»