Il bar Crystal ha già chiuso bottega per mancanza di clienti. Di fronte resta aperto il Nuova Milano. Intestazione significativa, in quello che doveva essere il quartiere del futuro, un modello di sviluppo, e invece è stato terra di scandalo e di amarezze per chi aveva investito qui e si è ritrovato una casa con i giardini e le vie circostanti recintate da reti e transenne e gigantesche aree sotto sequestro per la bonifica dei terreni mai o mal eseguita.
A Santa Giulia la polemica televisiva Moratti-Pisapia, con l’accusa del furto d’auto e tutto il portato successivo di accuse e veleni non scalda più di tanto i cuori. Semmai gli animi. «Con tutti i problemi che abbiamo qui, invece di darci risposte litigano su storie vecchie di trent’anni e forse neanche vere!», si scandalizza un toscano trapiantato a Rogoredo da giovane e ormai in pensione. È un maremmano delle Colline metallifere che, per non finire nelle miniere di pirite e marcassite della sua zona, entrò a lavorare alla Montecatini (poi Montedison), l’industria chimica che, insieme alle fonderie Redaelli sono le lontane responsabili dell’inquinamento dell’area, non bonificata a dovere prima della costruzione del nuovo quartiere, dove i primi residenti si sono trasferiti nel 2009. Visto che lui e altri di dare nome e cognome non ci pensano proprio, terremo la stessa regola per tutti.
«Scusi, ma che ce ne frega!», gli dà man forte un collega di panchina, «sono cose lontane. Qua ci sentiamo abbandonati. È persino peggio delle altre periferie, e doveva essere quella modello. Parlino di questo, piuttosto. È il silenzio che ci indispone, non le loro chiacchiere».
Il clima è questo, come conferma una nonna che guida un passeggino nella strettoia della promenade (la via centrale ufficialmente intitolata al pittore Bruno Cassinari, ma da tutti chiamata così alla francese, come nei rendering iniziali degli architetti, e ancora chiusa con le reti per via dell’inquinamento delle sue aiuole da bonificare): «Fa rabbia vederli venire qui per la campagna elettorale e basta. Il Comune ha tagliato l’erba dopo mesi e messo su una festicciola domenica sera. Pisapia ha organizzato una “passeggiata” nel quartiere mercoledì. Nient’altro. Se si dicono quelle cose in tv cosa ci cambia a noi, vere o false che siano?».
Qualcuno non ne sa nemmeno nulla della madre di tutte le polemiche elettorali. I più disinteressati sono gli anziani («ho sentito qualcosa, ma non ho ascoltato») e i giovanissimi: «Su quale canale l’hanno dato?». «Su quello lì» (basta distendere l’indice, perché gli studi di Sky sono proprio qui). «Ah no. Noi ci guardiamo solo le partite!».
Sulla via centrale (recintata) le panchine sono ancora nel cellofan come le poltrone in certi tristi salotti. Qualche cartello sbeffeggia la giunta (vedi photogallery). Poco lontano c’è l’asilo mai inaugurato perché anche lì i valori dell’inquinamento superano di molto i limiti imposti dalla legge, anche se l’Arpa non ha voluto ancora comunicare di quanto [Articolo del Sole 24 Ore]. «Un vero problema quello della scuola materna», dicono qua, «perché ci sono molte coppie giovani con i bambini». «E poi si capisce», protesta una mamma, «perché resta aperto e funzionante il vecchio asilo, quello all’altro lato dell’area sequestrata per inquinamento. I valori non possono essere molto dissimili. Era ancora più vicino alla ex Montedison. Mi sembra un controsenso».
La grande area recintata, inquinata con sostanze pericolose per l’ambiente e la salute, tra cui alcune cancerogene e altre dannose per fertilità e gravidanza [articolo Corriere della Sera] è diventata una specie di riserva naturalistica. Saltano i conigli, sono tornati i fagiani, e gli scavi per le fondamenta dei nuovi palazzi si sono riempiti d’acqua, trasformandosi in laghetti artificiali dove si rinfrescano i cigni.
In via Sordello c’è il complesso scolastico Madre Teresa di Calcutta e San Giovanni Bosco, quello aperto. Molti genitori aspettano la campanella. «Le accuse della Moratti a Pisapia? Io non la voto», esordisce un padre che aspetta l’uscita del figlio, «ma sarà sicuramente una mossa vincente. Vero o no, la calunnia funziona sempre. Vedrete che a qualcuno resta in testa questa storia. E poi, non sarà stato lui, ma quelli a cui stava vicino le facevano quelle cose là…». «Io la Moratti non la voto», dice una donna, «ma apprezzo il suo assessore Masseroli. Almeno lui è venuto qua mettendoci la faccia e prendendosi le uova». «Che vengano qua a risolvere le cose», si accende uno dal forte accento meridionale, «invece di stare alla tv a parlare di politica. Sa a me quanto me ne importa dei processi, sia che siano di Berlusconi o di Pisapia? Poi io non la voto la Moratti, eh…». Come finisce lui, inizia un altro, un nonno che ha già per mano due nipotine: «Io non la voto, ma penso che quella cosa che ha fatto favorirà la Moratti. O Pisapia trova una contromossa all’altezza di questa sfida o fa la figura del debole. Anche se l’accusa non è vera, come dice lui. Dovrebbe contrattaccare. Non difendersi. Chi si difende è perduto. È chi picchia per primo che picchia per ultimo».
Fatta la tara dei vari «Tutti sono uguali, tutti rubano alla stessa maniera», un padre vicino alla sfilata di cartelloni elettorali ha provato a essere più analitico (ovviamente premettendo che lui «la Moratti non la vota»): «Penso che chi voleva votare Pisapia lo voterà comunque. Anche se avesse rubato un camion, altro che una macchina. Del resto, chi è per Berlusconi, mica smette di esserlo per qualche scandalo. Chi voleva votare la Moratti, idem. Non cambia idea per quell’uscita. Anche se, secondo me, è stata infelice. Gli indecisi? Non mi sembra un fatto, seppure eclatante, che possa orientare la scelta degli elettori “ballerini”. Sapete chi sposta? Quelli che sono più vicini alla Moratti, elettori tradizionali del Pdl che erano un po’ stanchi, un po’ delusi, e che potevano non votare. Qualcuno lo conosco. Ora, invece, visto che dopo quella frase è diventata una guerra tra bene e male, tra noi e loro, sentono di doversi schierare. E andranno alle urne. Non credo che un sindaco di Milano tiri fuori una frase del genere alla leggera. Ci avranno studiato dietro, no? Queste cose loro le sanno. Qualche testa d’uovo li avrà consigliati. E, per quello che vale la mia esperienza, mi sembra che abbia funzionato. È un po’ quello che ha sempre fatto Berlusconi. Comunque vada, per la Moratti, sarà un successo».