La campagna elettorale è quasi al termine, i manifesti sono stati stampati, affissi e coperti, gazebo aperti e chiusi, comizi e concerti fatti. In realtà, c’è stata una gran parte di comunicazione politica e d’opinione spesso più interessante e divertente di quella mural-tradizionale, quella del web. Come scritto da Linkiesta fra Letizia Moratti e Giuliano Pisapia è sfida anche di mezzi: internet contro televisione.
E su internet si ricercano spunti per costruire le pagine dei giornali. Così il 12 maggio Alberto Bisin di NoisefromAmerika pubblica un articolo dal titolo Oh mia Bela Madunina: Il programma di Pisapia. Tredici giorni dopo, Libero lo pubblica con il titolo Statalismo, regole e tante tasse: il socialismo post-moderno di Giuliano, occhiello Studio Usa smonta il programma. Insomma un esempio di promozione di contenuti dal web alla più “nobile” carta stampata.
Nella riproposizione dell’articolo, che critica il programma di Pisapia e fa un divertente elenco di tutti gli inglesismi usati fra cui green economy, pet-therapy, e-democracy, venture capitalists, business angels, start upper, Libero “dimentica” il primo paragrafo del post di NoisefromAmerika: «Però una cosa breve breve fuori tema la devo dire: che profondo schifo l’affronto peloso appena prima della fine della trasmissione da parte del sindaco Moratti sui trascorsi politico/legali di Pisapia: operazione di killeraggio disgustosa, indipendentemente dal fatto che vi sia o meno una zona d’ombra nell’accaduto».
Il 9 marzo, lo stesso Bisin aveva pubblicato un altro articolo sulla campagna elettorale di Milano. Questo il suo parere sul sindaco Letizia Moratti: «La Moratti non ha fatto nulla, dicono tutti. Ha avuto l’Expo e con questo si è ritenuta soddisfatta e si è ritirata nella sua bella casa petrolifera che pare abbia un terrazzo che se lo vendesse il cognato ci potrebbe comprare tre Bale (che ci servirebbero, specie in Coppa)». Per la cronaca, Bisin parla di Gareth Bale, terzino sinistro (e ala) del Tottenham che ha elimiato il Milan dalla Champions League.
Tornando a oggi, NoisefromAmerika pubblica un nuovo post, Episodi di cialtroneria elettorale, firmato dalla redazione. Si legge: «Libero che riprende un post di nFA (che definiscono ’’studio USA’’; ma lo sanno cos’è uno studio?) dopo averlo opportunamente depurato delle parti scomode per la propria parte politica. Anche qui, è lecito il sospetto dello stato confusionale. Cosa credevano, che non ce ne saremmo accorti? Che saremmo stati zitti?». Il Giornale, nell’editoriale di Nicola Porro in prima pagina di giovedì 26 maggio, riprende lo stesso articolo: «Alberto Bisin (un docente liberale spesso durissimo con le ricette del centrodestra) scrive: il candidato Pisapia “ha un piano che contiene interventi gravemente errati come una non ben definita forma di equo canone”».
Di sicuro c’è che, come dimostra la vicenda della finta moschea in via della Puppa nell’immaginario quartiere di #Sucate su Twitter o il gruppo su Facebook È tutta colpa di Pisapia, che conta oltre 60 mila membri, sul web i codici della comunicazione sono diversi. Anche le smentite, le rettifiche e le citazioni.