I quattro sì di domenica e lunedì sono appena stati archiviati. Come alle amministrative, i social media hanno avuto un impatto fondamentale. Se n’è accorta anche la politica, e anche l’onorevole Straquadanio: «Certo che la sinistra vince sul web, non fanno un cazzo». Oltre a destra-sinistra, arriva un nuovo referendum. Il sito dei referendari, è piuttosto povero di contributi, con una grafica da web “era Netscape”. I tre quesiti sono spiegati nel dettaglio, fra liste bloccate, premio di maggioranza, soglia di sbarramento e indicazione del candidato premier. Su Facebook, ci sono due pagine: Io fimo. Riprendiamoci il voto con oltre 500 persone – in crescita dalle 300 di ieri – e una pagina omonima con circa 200 persone. Se le diverse esperienze sul web di Giuliano Pisapia prima e dei comitati referendari poi hanno insegnato qualcosa, il nuovo comitato ha molto da lavorare. Dai pickbadge e probabili interazioni con i gruppi su Facebook dei referendari. Senza avere la pretesa di accentrare una produzione spontanea, e coltivando l’aggregazione di comunità, piccole e grandi. Tutto questo però va aiutato, capito, promosso. Al giorno due della campagna, si è ancora in tempo. Però val la pena di darsi una mossa: senza Internet e Facebook, ormai lo sanno tutti, oggi è davvero dura.
17 Giugno 2011