La decisione del Tribunale Supremo di Brasilia di non concedere l’estradizione per il terrorista rosso Cesare Battisti ha provocato una notevole ondata di indignazione anche tra l’opinione pubblica carioca. E, grazie alla rete, i suoi echi sono approdati rapidamente anche in Italia.
Il canale privilegiato per il riverbero del fermento popolare è stato ancora una volta Facebook: questa volta sulla pagina ufficiale del ministro della Gioventù, Giorgia Meloni – tra le prime nel governo a manifestare con parole durissime lo sdegno dell’esecutivo – dove piovono i commenti dei tanti cittadini brasiliani che non si riconoscono nelle scelte della loro corte suprema, e condannano duramente una scelta che anche loro considerano inaccettabile. «Scusateci», «Oggi ci sentiamo tutti italiani», «Mi vergogno di essere brasiliano», «Battisti in Italia, Battisti in galera»: questo il tono dei commenti che da ieri sera si susseguono sulla bacheca facebook del ministro.
La Meloni ha risposto con un «Grazie per la vostra solidarietà, amici brasiliani», scritto in portoghese sul suo status, e ripreso poi anche sulla sua pagina Twitter. «La nostra non è e non sarà mai una battaglia contro il Brasile e il suo popolo, ma solo una legittima rivendicazione di giustizia» ha ricordato stamani il ministro in occasione della manifestazione organizzata dalla Giovane Italia in piazza Navona, a Roma, davanti all’ambasciata del Brasile.