Vuoi vedere che Di Pietro si è accorto di De Magistris?

Vuoi vedere che Di Pietro si è accorto di De Magistris?

Un Di Pietro riformista, costruttivo, critico verso gli alleati più che non nei confronti di Berlusconi. Un Di Pietro, quello sentito oggi in Parlamento, che parla la lingua della sinistra moderata e critica: la lingua dei riformisti che sanno che l’anti-berlusconismo – giusto o sbagliato che sia – non va lontano e non basta a governare. Sentite qui: “Qual è il nostro programma? Qual è la nostra coalizione? Qual è il nostro modo per scegliere la leadership? E’ su questo che ancora oggi siamo in crisi”. Un Di Pietro che non sfugge all’autocritica pubblica, esercizio intellettualmente onesto e autolesionista come si conviene alla sinistra italiana di questi decenni: “Non lo so, e qui lo chiedo pubblicamente, davanti al Paese. Se c’è un partito di maggioranza relativa ha il dovere oggi di convocarci per vedere cosa fare. Non può aspettare più un minuto”. Un Di Pietro che spiega a che idea di politica si rifà, e conferma che l’opposizione italiana ha molte anime, non necessariamente compatibili: “L’Idv è un partito politico che fa parte dei liberaldemocratici a livello internazionale e nel Parlamento europeo, e io non ci sto più a sentir dire ogni volta che si parla dell’opposizione “la sinistra”. L’opposizione a questo governo è fatta non solo dalla sinistra. E’ fatta da forze politiche che mettono insieme e devono mettere insieme con grande responsabilità la solidarietà, della sinistra, la difesa delle fasce più deboli, della sinistra, la legalità, della destra sociale, la capacità di mettere insieme solidarietà e libero mercato in modo che anche la meritocrazia sia un valore e non diventi mero assistenzialismo”.Un Di Pietro, insomma, che di fronte al crepuscolo di Silvio Berlusconi e del berlusconismo sente che la terra sotto i piedi viene meno, forse. E che il partito che lui ha fondato, il “suo” partito, proprio “suo”, un leader che vince prendendo tanti voti ce l’ha: si chiama Luigi De Magistris, e i due non si amano. Per usare un eufemismo che non dispiacerebbe al nuovo, moderatissimo Di Pietro ascoltato oggi.

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