Addio Responsabili, i neo berluscones cambiano nome

Addio Responsabili, i neo berluscones cambiano nome

Alla Camera dei deputati finisce l’epoca dei Responsabili. Il gruppo di Domenico Scilipoti – indubbio uomo immagine della formazione – cambia nome. Basta con il vecchio appellativo, che tante ironie aveva suscitato (tra i banchi dell’opposizione c’è chi continua a chiamarli i Disponibili). Da oggi nasce “Popolo e Territorio”. L’annuncio è del capogruppo Silvano Moffa che stamattina ha tenuto a battesimo il nuovo schieramento nella sala stampa di Montecitorio. «Inizia una nuova fase e con essa cambia anche il nome – la sua spiegazione – Vogliamo superare le varie entità che si sono accorpate lo scorso 14 dicembre».

Insieme a lui, i volti noti del gruppo. C’è Antonio Razzi, già parlamentare dell’Italia dei Valori, da poco nominato consigliere personale del ministro dell’Agricoltura Francesco Saverio Romano (Responsabile anche lui). Gli ex Pd e Futuro e Libertà Massimo Calearo e Maria Grazia Siliquini. E poi il leader di Alleanza per l’Italia Francesco Pionati. Sul podio sale anche Luciano Sardelli, il capogruppo che ha lasciato la poltrona a Moffa.

I 29 parlamentari che sette mesi fa salvarono il Governo dalla sfiducia (e quindi dalla vittoria di Fini su Berlusconi) – passando dall’opposizione alla maggioranza – pensano in grande. «Non vogliamo apparire come il gruppo Misto del Pdl – chiarisce Moffa – non abbiamo la vocazione alla subalternità». Il gruppo è pronto a incalzare l’Esecutivo grazie alla «capacità di intervento e di proposta dei suoi deputati». Non più solo silenziosi e Responsabili, insomma. A costo di mettere a repentaglio la tenuta della coalizione.

«Popolo e Territorio – continua Moffa – significa difendere il Mezzogiorno». Dopo Forza del Sud del sottosegretario Gianfranco Miccichè, nell’universo berlusconiano nasce un’altra Lega meridionale. E tra le due formazioni di centrodestra è già derby per conquistare il ruolo di “antagonista” del Carroccio. «Dobbiamo far capire all’esterno che intendiamo difendere il Meridione».

Archiviato un doveroso riferimento politico – «Ci riconosciamo appieno nel partito popolare europeo» – Moffa lancia la sfida. Sono diversi i temi su cui si concentreranno le iniziative degli ex Responsabili. Anzitutto la famiglia, che «va tutelata fiscalmente, perché i figli sono un investimento». Particolare attenzione, poi, alle imprese, specie quelle medio piccole («hanno bisogno di essere sostenute nello sforzo innovativo e nell’attività di ricerca»). Grande rilevanza, infine, avrà la questione dei costi del Palazzo. «La politica – sostiene il capogruppo – deve avere il coraggio di mettersi in discussione e ritrovare qualità. È necessario ridurre le spese».

«La prossima settimana incontreremo i ministri Giulio Tremonti e Raffaele Fitto e a loro presenteranno quelle che sono le nostre idee». Il primo banco di prova sarà la manovra fiscale che sta per approdare in Parlamento. Il confronto con gli alleati potrebbe partire dal tema energetico: «Si deve tornare subito a investire sulle rinnovabili – la posizione di Moffa – Proprio ora che l’Italia ha rinunciato a nucleare, è paradossale ridurre gli incentivi. Abbiamo messo in difficoltà quelle imprese che avevano preso impegni con le banche». 

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