Silvio Berlusconi annuncia il ritiro della norma salva Fininvest. Anche se la definisce giustissima. Si chiude così una convulsa giornata cominciata stamattina con l’annullamento della conferenza stampa. Decisiva la moral suasion del presidente della Repubblica e l’ira di Giulio Tremonti che mai e poi mai avrebbe approvato uan manovra contenente quella norma.
11.30 Un acquazzone su Roma, con qualche chicco di grandine, non solo crea disagi al traffico della capitale ma fa saltare anche la conferenza stampa del ministero del Tesoro sulla manovra e quindi sulla norma salva-Fininvest sul Lodo Mondadori. I voli su Fiumicino sono stati dirottati: né il ministro Giulio Tremonti né Paolo Romani sono riusciti ad arrivare in tempo a Roma. Romani in persona ci fa sapere che sta aspettando da un’ora e mezza a Capodichino dove è stato dirottato il suo volo. Tremonti sarebbe invece atterrato a Pisa. Risolti i problemi meteorologici, resta da capire quando ci sarà la conferenza. Oggi pomeriggio pare che non si possa, almeno così ci dicono dal ministero del Tesoro: il titolare di via XX Settembre sembra che abbia un imperdibile appuntamento: la presentazione del libro “Da Frankenstein a principe azzurro. Le fondazioni bancarie fra passato e futuro”, di Fabio Corsico e Paolo Messa, in programma alle 17.30. Chissà, ci sarà il pubblico delle grandi occasioni anche se l’ingresso è riservato. Poi, magari la conferenza si terrà domani. «Non si sa – dicono dal ministero – il ministro Tremonti deve coordinarsi con gli altri ministri (Sacconi, Brunetta, Calderoli, oltre a Romani)». Ah.
12.00 Il deputato del Pd Antonio Misiani, componente della commissione Bilancio di Montecitorio, ironizza sulla cancellazione della conferenza stampa. «Ragioni di maltempo? Sarà stato il “tornado Mondadori”».
12.10. Il legale del premier Silvio Berlusconi Nicolò Ghedini commenta così l’emendamento “salva Fininvest” contenuto nella manovra: «Non ne so nulla, non l’ho scritto io. Non mi occupo di civile, ma di penale… Non ho nulla da dire».
12.20 Dal ministero per la Semplificazione fanno sapere che il ministro Roberto Calderoli, atteso alla conferenza stampa sulla manovra, è regolarmente a Roma. Al contrario dei colleghi Giulio Tremonti e Paolo Romani è arrivato nella Capitale con un volo atterrato ieri sera.
12.35 Nella manovra non ci sono «misure piacevoli per nessuno ma, chi critica, dovrebbe dire anche in che modo si può fare: finora non ho sentito nessuno che abbia detto come recuperare in altro modo i 47 miliardi di euro previsti». Il ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta ha spiegato così stamattina, durante l’assemblea annuale dell’Ania, il provvedimento del ministero dell’Economia. «Mettere 40 miliardi al 2013 e al 2014 non è stata una furbata ma semplicemente la prescrizione europea perchè per il 2011 e il 2012 i conti sono a posto». Lo staff di Brunetta, intanto, fa sapere che la conferenza stampa con Giulio Tremonti e Maurizio Sacconi sarà convocata a breve: prima, però, è necessario che i ministri si mettano d’accordo rispettando i precedenti impegni già in agenda. Nessun mistero, ma «ordinaria amministrazione».
12.55 Malumori a Via Bellerio. Secondo alcune indiscrezioni, nella bozza della manovra consegnata giovedì scorso ai ministri della Lega Nord non era presente alcun riferimento alla norma “salva Fininvest”. Umberto Bossi, Roberto Maroni e Roberto Calderoli avrebbero appreso dell’emendamento solo a cose fatte.
13.15 Il ministro del Welfare Maurizio Sacconi – uno dei membri del Governo atteso alla presentazione della manovra di questa mattina – parla con i giornalisti a Montecitorio. Il ministro difende la norma “salva Fininvest”, considerata «equilibrata». Un emendamento che può aiutare la ripresa del Paese evitando che la parte condannata in primo grado possa subire «irreversibili» danni economici.
13.50 Il capogruppo del Pd al Senato Anna Finocchiaro interviene sulla manovra: «Stiamo assistendo oggi ad un vergognoso balletto nel Pdl e nella maggioranza sulla norma che riguarda il Lodo Mondadori. Da una parte c’è Ghedini che dice di non saperne nulla, dall’altra c’è il ministro Sacconi che parla di una norma equilibrata. E mentre la Lega fa trapelare il suo stupore e il suo imbarazzo, Tremonti annulla la sua conferenza stampa di presentazione della manovra».
14.50 Mentre l’opposizione continua a criticare l’emendamento “salva Fininvest” (una norma che fa «vergognare gli stessi ministri che l’hanno votata» spiega Donatella Ferranti, capogruppo Pd in commissione Giustizia), tra i malumori leghisti si leva una voce fuori dal coro. È quella dell’eurodeputato Mario Borghezio: «Non la ritengo così scandalosa, ha un fondamento sul piano economico, visto che eviterebbe gravi e negative conseguenze su aziende importanti. La norma può avere una sua ratio, indipendentemente dagli interessi personali delle aziende di Berlusconi».
15.20 La norma “salva Fininvest” approda in Parlamento. Il capogruppo del Pd Dario Franceschini prende la parola durante i lavori di Montecitorio per sollevare la questione: «In una manovra finanziaria è stata introdotta con astuzia una norma che blocca una causa civile tra due privati cittadini, uno dei quali è il presidente del Consiglio». Il capogruppo del Pd chiede poi l’intervento del presidente della Camera Gianfranco Fini «secondo le sue competenze». «Le norme che vengono trasmesse al presidente della Repubblica – chiede poi Franceschini – sono le stesse approvate in Consiglio dei ministri, visto che autorevoli esponenti del Pdl sostengono che in Cdm non se ne era discusso?».
16.40 Qualche ora dopo l’improvvisa cancellazione della conferenza stampa di presentazione della manovra, emergono alcune indiscrezioni sullo stato d’animo del ministro dell’Economia Giulio Tremonti (che alcune fonti definiscono profondamente irritato). Da Palazzo Chigi raccontano che il titolare di via XX settembre sarebbe tutt’altro che ben disposto ad assumere pubblicamente la responsabilità del provvedimento. E, in particolare, della norma “salva Fininvest”. Fin troppo chiaro il motivo: fino alle 12 di ieri, Tremonti non era stato neppure informato della modifica al testo. Provvidenziale, da questo punto di vista, il temporale che stamattina ha allagato Roma, costringendo l’aereo del ministro dell’Economia ad atterrare a Pisa. Intanto spunta un inatteso asse tra Tremonti e il Colle. A togliere d’imbarazzo il ministro potrebbe essere proprio il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Data la natura non strettamente contabile della norma in questione, infatti, il capo dello Stato potrebbe aprire una trattativa con il premier per stralciare dal testo il discusso emendamento. In caso contrario, la manovra inizierà il suo percorso in Parlamento in tempi brevissimi. Le commissioni del Senato dovrebbero cominciare l’esame lunedì prossimo. Se il decreto venisse pubblicato domani, i lavori potrebbero essere avviati già giovedì.