C’è chi trova sospetto il timing di questa storia che capita proprio quando Murdoch era ad un passo dalla decisione del governo sul takeover di BSkyB, la quotata inglese che controlla Sky Uk. La decisione era attesa a breve ma ora è invece rimandata a settembre. E chi invece vede in questa vicenda un potenziale Watergate d’Oltremanica. Ma quello che è certo è che l’annuncio di James Murdoch, presidente di News Corp, che domenica sarà l’ultimo giorno di uscita di News of the world, il tabloid che è la versione domenicale del Sun, è un vero shock. Lo squalo, così l’editore tedesco Leo Kirch definì suo padre Rupert, deve quindi cedere alla rabbia dell’opinione pubblica e del governo dopo che in questi giorni è emerso un altro terribile capitolo dello scandalo intercettazioni che vede al centro il tabloid inglese.
I proventi dell’ultimo numero «andranno in buone cause» ha spiegato Murdoch junior. Ma intanto il numero di persone ascoltate illegalmente dagli spioni del News of the world rischia di salire da 3 mila a 4 mila. Mentre inizia a circolare una cifra dei soldi che il giornale avrebbe pagato alla polizia. Secondo il Guardian si tratterebbe di tangenti per un totale di 100 mila sterline, circa 150 mila euro. Una cifra consistente che mette Scotland Yard sul banco degli imputati.
Non solo. I soldi sarebbero stati pagati nel 2003 quando Rebekah Wade passò la direzione del giornale a Andy Coulson, poi diventato addetto stampa del premier David Cameron fino al gennaio scorso. Mentre la Wade ha continuato la sua carriera fino a diventare chief executive di News International, controllata di News Corp, incarico che ancora detiene.
Così mentre sembra certo che nei giorni prossimi lo scandalo si allargherà ulteriormente con arresti di poliziotti e giornalisti, James Murdoch si è trovato costretto ad un mea culpa che fino a poco fa non ci sarebbe mai aspettato dal figlio di uno squalo: «News of the world – ha detto – è nel business di ricordare ad ognuno le proprie responsabilità ma ha mancato di farlo quando si è trattato di farlo con se stesso»