In Argentina calcio gratis in tv e spot filo-governativi

In Argentina calcio gratis in tv e spot filo-governativi

BUENOS AIRES – Oggi comincia la Coppa America e tutto il resto non conta. L’Argentina di Messi è padrona di casa. Persino le polemiche degli ultimi giorni sulla retrocessione del River Plate in segunda división (la serie B) sembrano lontane. Solo una cosa è importante: Argentina-Bolivia, stadio de La Plata, provincia di Buenos Aires. 

In Argentina il calcio è più che uno sport. E i politici lo sanno bene. Non a caso due anni fa dalla Casa Rosada, impugnando la maglietta della Nazionale con il suo nome e con Diego Maradona a fianco, Cristina Kirchner lanciò il programma “Fútbol para todos”, affermando: «Non voglio più che i gol vengano sequestrati», mischiando forse un po’ troppo calcio e desaparecidos.

E da stasera, per la prima volta, grazie all’iniziativa del governo, tutte le partite del campionato continentale saranno trasmesse in chiaro dalla tv pubblica (Canal 7). Prima, secondo quanto affermato dall’emittente, era possibile vedere solo gli incontri della Nazionale – normalmente seguita da circa 20 milioni di spettatori, su 40 milioni di abitanti – e per le altre si doveva o pagare la tv via cavo o direttamente rinunciare, visto che fuori Buenos Aires l’unica rete televisiva visibile a tutti è proprio la tv nazionale, che copre circa il 90% del paese (grande quasi 9 volte l’Italia).

L’idea probabilmente fu dell’ex presidente e marito Néstor Kirchner, molto amato in patria per essere stato l’uomo che ha guidato la ripresa dopo il crollo economico del 2001 e ha riaperto i processi ai militari della dittatura. Doveva essere lui il candidato nelle prossime elezioni presidenziali dando, di fatto, il cambio alla moglie in modo da evitare il limite dei due mandati consecutivi.

Solo che Kirchner è morto il 27 ottobre scorso, lasciando la moglie sola di fronte alla sfida elettorale ma con la strada già in parte spianata. Cristina è data strafavorita nei sondaggi – anche per mancanza di valide alternative – e continua a ricordare Néstor in ogni occasione. Veste sempre di nero, piange quando ne parla, e ha annunciato la sua candidatura dal salone della Casa Rosada dove si tenne la camera ardente del marito. 

Il “calcio per tutti” ha permesso all’intera nazione di vedere il campionato di primera division (la serie A argentina), chiamato Torneo Néstor Kirchner. E ora consentirà, appunto, la visione integrale della Coppa America. Da marzo del 2010, inoltre, tutte le pubblicità in onda durante le partite riguardano le attività del governo argentino (un po’ come accadde col primo governo Berlusconi, nella lontana estate del 1994 ) e l’unico spot di un privato è quello di Iveco, sponsor ufficiale del campionato. Per il torneo sono stati pagati 600 milioni di pesos (circa 100 milioni di euro) alla federazione di calcio argentina (Afa) che ha chiuso il contratto con Torneos y Competencias – del gruppo Clarín – per cedere i diritti allo Stato. Il costo della Coppa America non è stato reso noto.

Ovviamente il paese ha accolto il progetto con entusiasmo, l’iniziativa è stata considerata un buon modo per restituire al popolo qualcosa che è sempre appartenuto loro. Centinaia i commenti in favore del governo: «Grazie Néstor per aver dato il calcio a tutti. Finalmente un governo che è riuscito a creare un diverso modo di governare in favore del popolo» scrive Francisco. Poco dopo, un altro tifoso gli fa eco: «ovunque tu sia, hai ridato al popolo la felicità che gli era stata rubata». E poi un altro ancora: «Sono molto grato e felice per tutto quello che sta facendo il governo dei Kirchner per promuovere l’uguaglianza tra i cittadini. Forza Cristina 2011!».

A questi commenti si sommano poi le opinioni positive sul nuovo piano che il governo sta lanciando e che parte proprio con la Coppa America. Si chiama “Televisores para todos” e vuole aprire le porte dell’alta definizione, e alla tv digitale, a tutto il paese. Con questo piano, il governo segue due obiettivi: aumentare il consumo di elettrodomestici, anche a rischio di facilitare l’ingresso di prodotti d’importazione per coprire la domanda iniziale, e dare una nuova spinta alla televisione digitale per infastidire il Gruppo Clarín, da tempo in lotta con i Kirchner e proprietario della tv a pagamento CableVisión. Con 60 rate mensili e un interesse annuo del 15%, gli argentini potranno avere un Lcd da 32 pollici a 2.700 pesos (450 euro circa, il salario minimo argentino è di 1.800 pesos) aprendo un credito con il Banco de la Nación Argentina.

Le elezioni presidenziali sono previste per ottobre prossimo, e la Kirchner è la favorita. «Non ho mai preso parte alla politica, però non dimentico che mi ha salvato con il fútbol para todos, altrimenti avremmo dovuto chiudere i battenti – ha dichiarato poco tempo fa il presidente dell’Afa, la Figc argentina, Julio Grondona – io la voterei». Insomma, più chiaro di così.

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