Dunque, la pregiatissima Camera dei Deputati del Paese Italia ha risposto a un anonimo. E lo ha fatto ufficialmente attraverso il suo capo ufficio stampa. Ha risposto punto per punto alle accuse dell’ormai mitologico Spider Truman, che sulla sua bacheca di Facebook aveva squarciato il velo sui privilegi (già noti) della Casta. Siamo al pleistocene della comunicazione. Mentre nelle stesse ore, in carne, ossa e sangue, una leggenda dell’editoria come Rupert Murdoch, veniva impallinato senza pietà dai poco concilianti componenti della commissione parlamentare che si doveva occupare di uno scandalo senza precedenti, la nostra Camera dei Deputati prendeva la solenne decisione di dare voce a un fumetto, un soffio di nulla, un pifferaio senza faccia, al quale si era subito accodato l’intero popolo dei maledicenti. Eppure Assange, un volto, un nome, un cognome, anche una caverna di riferimento, dovrebbe aver insegnato qualcosa. Nelle sue povere stanze polverose, autorevoli dirigenti della Camera dei Deputati hanno tratto la conclusione che la buca delle lettere anonime ha anche un indirizzo preciso: [email protected]
20 Luglio 2011