Strauss-Kahn, lo sporcaccione trattato da criminale

Strauss-Kahn, lo sporcaccione trattato da criminale

E quindi, il caso mondiale del primo semestre del 2011, è stato tutto uno scherzo. Dominique Strauss-Kahn, politico socialista di primo piano in Francia ed ex direttore del Fondo Monetario Internazionale, è con ogni probabilità innocente. Lo rivela il New York Times di oggi, e la notizia rimbalza sui network di tutto il mondo in un batter d’occhio. 

L’uomo fotografato con la barba lunga e le manette ai polsi, il “mostro” violentatore arrestato il 14 maggio e dimessosi dai vertici del Fmi il 18 maggio, non avrebbe violentato Ofelia. Di rapporto consensuale ha sempre parlato la difesa di Strauss-Kahn, e di rapporto consensuale si sarebbe effettivamente trattato. 

In meno di due mesi, insomma, un’accusa ignominiosa si è sgonfiata. Del profilo non proprio cristallino di Ofelia in effetti si è parlato da subito. Ma dalla ricostruzione che al New York Times consegnano alcuni inquirenti emergono dettagli che metteranno a ore la parola fine alla cattività di Strauss Kahn e, con ogni probabilità, anche al processo.

Ofelia si sarebbe infatti contraddetta molte volte. Ofelia ha parlato con un amico (arrestato poco prima perché deteneva 180 kg di marijuana) dei possibili vantaggi economici della sua denuncia, e l’ha fatto pochi giorni dopo la presunta violenza. Ofelia anche in passato aveva mentito a giudici e polizia, in casi analoghi. Di Ofelia, insomma, non ci si poteva proprio fidare.

Per capirlo ci sono volute sei settimane. Poche? Tante? Dipende dai punti di vista. Sempre troppe, se si pensa all’infamia di un’accusa come quella, corredata dalla vita privata di DSK. Non tantissime, se si pensa a un caso comunque complicato, che riguarda un uomo noto per la sua passione incontenibile per le signore e con alle spalle uno score notevole di donne “tampinate” con grande insistenza e quasi mai con eleganza. 

Ma, naturalmente, il punto è un altro. Perché la scoperta e l’annuncio dei buchi nell’indagine arrivano due giorni la nomina di Christine Lagarde ai vertici del Fmi. La ministra delle finanze francesi è la prima donna ai vertici del Fondo. La coincidenza ovviamente alimenterà dietrologie e complottismi che già avevano preso il largo nei giorni dell’arresto. Resta, alla fine della storia, la strana sensazione che qualcosa non torni e non possa essere restituito, come succede quando il mondo ti guarda dal buco della serratura, ha saputo tutto di lui e di fatti suoi e di sua moglie. 

Strauss-Kahn sarà anche stato un “porco”, come si dice per le strade o nei romanzi di Bukowski, ma  aveva il diritto di continuare a fare il suo mestiere. 

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