“Maran è Penati”: e il Pdl diventa il partito della forca

“Maran è Penati”: e il Pdl diventa il partito della forca

Conosciamo Pier Francesco Maran da un po’ di anni. Da quando era un giovane dirigente dei Ds, un giovane consigliere comunale. Lo abbiamo visto travolto da una battaglia che – noi che con Penati non siamo stati teneri – ci ha lasciato stupefatti per demagogia e, diciamocelo pure, nullo senso della realtà. Insomma: siccome Maran, 31enne assessore alla viabilità della Giunta Pisapia, è stato della “corrente di Penati”, allora adesso che Penati è inquisito e colpito da accuse pesanti, Maran deve dimettersi come se riguardassero lui. A corroborare la tesi, gli accusatori del Pdl, citano alcune intercettazioni in cui viene fatto il nome di Maran. Pochino, anzi proprio niente, se è vero che la resposnabilità penale è personale e Maran è – al momento – estraneo ad ogni coinvolgimento nell’inchiesta. Insomma, ci sono sembrati i classici argomenti di chi non ne ha e allora attacca a testa bassa parlando d’altro, invece di incalzare un governo comunale su cui qualcosa da dire forse ci sarebbe anche nel merito. Argomenti – sia detto per inciso – lanciati dall’Italia dei Valori e rilanciati poi dal pdl.A Carlo Masseroli, ex assessore all’urbanistica del Pdl che nella scorsa legislatura si distinse proprio per la concretezza dell’azione abbiamo chiesto di commentare per Linkiesta la vicenda. E Masseroli ci ha risposto così: “L’impostazione del discorso e della critica qui è tutta sbagliata. La responsabilità penale è personale, ci mancherebbe altro, e qui a fare sempre la gara al più puro si finisce che ce n’è uno più puro di te che ti purifica, come diceva Pietro Nenni. Dopodichè, a dirla tutta, ritengo Maran politicamente inadeguato al ruolo che ricopre e il peso delle deleghe attribuite a lui confermano quanto pesasse Penati nel centrosinistra milanese. Ancora, non mi è piaciuta l’intervista di Maran, rilasciata al Corriere, in cui scarica il suo padre politico, cioè proprio Penati. Un brutto spettacolo, che non ci meritiamo”. Quella di Masseroli sono critiche e polemiche politiche comprensibili: la politica si fa anche così. Le richieste di dimissioni e le forche agitate dai suoi compagni di partito proprio no.

Le newsletter de Linkiesta

X

Un altro formidabile modo di approfondire l’attualità politica, economica, culturale italiana e internazionale.

Iscriviti alle newsletter