Quelli che hanno le manette al posto degli occhiali…

Quelli che hanno le manette al posto degli occhiali...

Pierfrancesco Maran, assessore ai Trasporti e alla Viabilità del Comune di Milano, vuole continuare a fare il suo lavoro. Quello per il quale è stato delegato dal sindaco Giuliano Pisapia e votato da molte migliaia di cittadini milanesi. Bravo o inadeguato, all’altezza o meno di una delega pesante e importante in una metropoli caotica come Milano, lo vedremo. Ma dalle parti de Il Fatto Quotidiano non si rassegnano: c’è del marcio sotto la Madonnina. Maran ha preso un sacco di voti? Per forza, è stato fortemente sostenuto da Penati, tanti di più di chi ha fa attività politica da anni, spiegano – omettendo di ricordare che era già consigliere comunale uscente, e che anche lui fa attività politica da un decennio pieno.Ma cosa ha fatto di male, insomma, questo Maran, a parte essere stato politicamente “penatiano” come alcune centinaia di militanti o dirigenti del Pds-Ds-Pd milanese? Mah. Qui l’argomentazione di pagina 5 de Il Fatto si fa tortuosa davvero. Possiamo solo riportare pari pari: “Nei giorni scorsi il giovane assessore aveva raccontato di aver subito richieste improprie e di averle prontamente respinte. Smentito dall’ex presidente del Consorzio trasporti pubblici, Antonio Rugari, in lotta con l’Atm, da cui pretende soldi. Proprio come Di Caterina, che si proclama ex pagatore e collettore di di tangenti per Penati e oggi è diventato il suo grande accusatore. Rugari ha dichiarato al Corriere della Sera di aver ricevuto dall’assessore una proposta di incarico: seccamente smentita da Maran. Resta la discussione sull’opportunità o meno che un uomo vicino a Penati, che è indagato anche a proposito della gestione dei trasporti regionali, resti in un posto delicato come l’assessorato ai trasporti del Comuni di Milano”.Francamente, non abbiamo capito i nessi, il rapporto causa-effetto e tutto il resto. Ci piacerebbe che Maran fosse incalzato su come ci fa viaggiare nella nostra città, e non su un’indagine che neanche lo riguarda. Abbiamo bisogno di rifare il paese e di ripensare Milano: di allusioni manettare, invece, abbiamo piene le scatole.