Vedendoli piuttosto agitati, in questi ultimi anni di pesantissima crisi, Giovanardi ha pensato bene di “attenzionare” i trader finanziari, proponendo a Consob e Borsa Italiana test antidroga per chi opera sui mercati. Il nostro lucido ministro, peraltro, si rifà ad autorevolissime ricerche scientifiche che parlano di consumi consistenti nel bel mondo degli operatori, sino a intercettare le cause del crollo americano (Lehman e dintorni) proprio in quelle soffici «nevicate». «Dubito che un risparmiatore – ha concluso – voglia affidare i suoi soldi a un trader drogato o alcolizzato».
Ora si tratta di capire come poter organizzare i controlli antidoping: a Borsa chiusa, per evitare spiacevoli ripercussioni sui titoli, o a mercati ancora aperti in modo da far scorrere adrenalina a piene mani?
In ogni caso il ministro ha fatto la sua parte, mettendoci sull’avviso e adesso tocca a noi. Già, ma come considerare d’ora in poi gli spassionati consigli dei nostri simpatici consulenti finanziari? Banalmente, è utile mettere in atto una prima difesa, rubando alle Iene l’idea dello «Sconvolt quiz», quelle basiche interviste fatte ai giovani, alle prime luci dell’alba, appena usciti dalle discoteche. Nel caso del nostro trader vagamente eccitato, gli si potrà chiedere a freddo: «Pensi che ce la faremo?», valutandone la risposta.
Risposta a) «Ce la faremo cosa?» In questo caso, lasciarlo immediatamente al suo destino, entrare in una banca qualsiasi e buttarsi sui titoli di stato.
Risposta b) «Stai sempre con quella lì?» Anche in questo caso, lasciarlo al suo destino, ma con un attimo in più di comprensione perché si sta comunque interessando alla vostra ex fidanzata.
Risposta c) «Cazzo, ti ho appena comprato un po’ di roba greca a due anni». In questo caso, fiondarsi alla prima questura e denunciarlo.
Risposta d) «Io in questo momento mi terrei prudente» È il vostro uomo ideale, nel pieno possesso delle sue facoltà, ma anche un pessimo trader. Per cui lasciate anche lui, e fatevi l’orto.
10 Ottobre 2011