E uno: «”Cuius regio,eius religio”. Da sempre quando parla all’estero con la stampa il ministro Tremonti evita temi italiani. Il riferimento agli spread spagnoli era ed è di conseguenza esclusivamente relativo alla Spagna e non all’Italia» dice una nota del Tesoro firmata da un portavoce dopo che l’inquilino di via Venti Settembre ha detto che se i titoli di Stato spagnoli sono percepiti dagli operatori come meno rischiosi dei nostri è perché lì si andrà presto alle elezioni e qui no. («Dipende anche dall’annuncio di nuove elezioni che di per sè è una prospettiva di cambiamento e quindi un’apertura al futuro» è la frase del fiscalista di Sondrio).E due: «Ero in Lussemburgo e non stavo parlando di politica interna italiana. Ogni Paese ha la sua particolare situazione. L’Italia ha appena fatto il pareggio di bilancio e sta facendo la legge di stabilità. Ogni riferimento alla politica interna italiana è di conseguenza totalmente infondato e strumentale». Questa volta la nota è firmata direttamente dall’erede (almeno in termini di scrivania) di Quintino Sella. Già perché vista l’aria che tira coi portavoce (vedi Gelmini) è meglio prendere in mano personalmente le patate bollenti.Eppure un po’ spiace, era tornato ad azzeccare la battuta e, visto che con l’economia ci azzecca poco, era già un successo. Invece niente, ha negato e rinegato. Solo che dopo così tante smentite sorge spontanea una domanda: ma si riferiva all’Italia?
4 Ottobre 2011