Nel 2003 si diceva, per scherzare, che il futuro dell’Argentina fosse simile allo sguardo del suo neo-presidente, Néstor Kirchner: ossia, strabico, con ciascun occhio puntato in una direzione diversa. Ambiguo, imprevedibile. Erano tempi duri per il paese gaucho. Gli argentini erano ancora a terra a causa della crisi economica e diffidenti verso una classe dirigente (Menem, De la Rúa, Duhalde & company) che aveva messo in ginocchio un popolo abituato alla stabilità. I professori universitari vendevano per strada i loro libri per riuscire a mangiare qualcosa, mentre i risparmi di una vita erano bloccati nelle banche. Un gigantesco cartello con la scritta “L’ultimo spenga la luce” era appeso all’aeroporto di Buenos Aires per salutare quelli che partivano alla ricerca di un futuro (altrove) migliore.
Questo 23 ottobre del 2011, invece, gli argentini riconfermeranno per la seconda volta al palazzo del governo La Casa Rosada alla “presidenta” Cristina Fernandez de Kirchner. Adesso invece il futuro dell’Argentina ha i tacchi alti e cura il proprio aspetto con grande attenzione. Quella che era soltanto la parte più attrattiva e carismatica di Kirchner, la moglie Cristina Fernández de Kirchner, è arrivata alla presidenza nelle elezioni del 2007. CFK, come le piace essere chiamata, ha vinto in quell’occasione con il doppio dei voti presi dal marito nel 2003, scomparso, poi, nel 2010.
La corsa verso la Casa Rosada
Oggi circa 29 milioni di argentini sceglieranno il prossimo presidente della Repubblica, la guida di 24 province e 130 deputati nazionali. I candidati alla presidenza sono Cristina Fernandez de Kirchner, Ricardo Alfonsin, Eduardo Duhalde, Hermes Binner, Alberto Rodriguez Saá, Elisa Carrió e Jorge Altamira. Quasi tutti avvocati, trannè Binner che è medico e Altamira che è giornalista. Con meno di 60 anni, le due donne, Carrió e Cristina, sono le candidate più giovani.
I risultati delle elezioni primarie aperte e obbligatorie dello scorso 14 agosto hanno anticipato lo scenario attuale: molto probabilmente CFK vincerà le elezioni al primo turno. La vera sfida della candidata è superare il 52 per cento dei voti, dopo una campagna elettorale lenta e priva di emozioni. La Kirchner ha giocato le sue carte proprio sull’emotività, sottolineando la sua condizione di vedova, vestita sempre di nero e invocando l’onnipresente ricordo dell’ex presidente Néstor.
Segue da vicino Ricardo Alfonsín, che si gioca la conduzione del partito Unión Civica Radical, in preparazione per le elezioni del 2015. Il governatore Hermes Binner, ancora sconosciuto per circa 20% della popolazione, potrebbe arrivare vicino al secondo posto; mentre Eduardo Duhalde e Alberto Rodríguez Saá, ex-alleati e intimi nemici, cercano di posizionarsi come l’opzione anti-K dentro il partito peronista. Elisa Carrió cercherà di farsi carico della coalizione di opposizione e Jorge Altamira conquistarsi qualche posto futuro in Parlamento.
L’era dei pinguini
Negli ultimi quattro anni di governo, l’immagine di Cristina Fernandez de Kirchner ha sofferto duri colpi: tra cui un serrato confronto con i produttori agricoli e l’abbandono del suo vicepresidente Julio Cobos e diversi ministri e sottosegretari, e la perdita della maggioranza nel Parlamento. Oltre alla espropriazione di alcune imprese, tra cui Aerolineas Argentinas, e una polemica legge di servizi di comunicazione audiovisive, che ha creato tensione con alcuni dei gruppi editoriali più influenti del paese. L’economia argentina ha mantenuto un alto livello di crescita (nel 2010 il Pil è cresciuto del 9%), con una crescita dell’indice di occupazione, sostenuta dagli investimenti cinesi e brasiliani. Nonostante l’elevata d’inflazione. In politica estera, CFK ha dato continuità alle strategie di alleanza regionale con il Brasile, il Venezuela, il Cile e l’Uruguay. Ci sono stati molti miglioramenti anche nel rapporto con gli Stati Uniti. Il discorso progressista ha avuto conferme concrete nell’istituzione del matrimonio omosessuale e altre riforme sui diritti civili.
Quando si speculava sulla ripartizione coniugale del potere nell’era K dell’Argentina (a lui, Nestor, le vicende della politica interna, a lei, Cristina, la gestione dei rapporti internazionali), Kirchner è scomparso, vittima di un infarto cardiaco. Il paese si è sentito orfano e Cristina repentinamente sola. Ma ha scelto di andare avanti, confermare la sua candidatura alle presidenziali e non nascondere il suo dolore, anzi, farlo pubblico. L’appoggio popolare non si è fatto aspettare. Nel suo programma di governo ci sono in prima fila la riforma fiscale, l’incentivo alla produzione e alle esportazioni, un piano alimentare e un altro per le opere pubbliche.
Il potere sui tacchi
Cristina Fernandez de Kirchner ha 58 anni e due figli, Florencia e Máximo. Ha sposato Néstor Kirchner più di 30 anni fa, quando erano compagni di studi all’università. È avvocatessa (anche se un paio di anni fa ci sono state polemiche sulla sua laurea: alcuni detrattori sostengono che non ha fatto la tesi). È stata deputata due volte nel freddo stato di Santa Cruz, dove suo marito era governatore. Come senatrice della provincia di Buenos Aires, CFK ha giocato un ruolo importante nella candidatura di suo marito. C’è chi racconta che è stata proprio lei a spingerlo a rischiare e buttarsi nelle ormai lontane elezioni del 2003.
Nel 2007 però è stato il “pinguino” Kirchner – chiamato così per il suo passato come governatore del gelido stato di Santa Cruz – ad aver “spinto” la sua compagna di vita e militanza politica nella grande corsa. “Tornerò come presidente o come primo cavaliere”, ha detto Kirchner in un intervento pubblico nel 2006, dove assicurava che la prossima presidenza dell’Argentina sarebbe andata alla moglie. Kirchner, che all’università non riusciva a prendere gli stessi voti della moglie, ha rinunciato alla possibilità di ricandidarsi, lasciando che il suo partito Frente para la Victoria, in coalizione con il partito Justicialista di Juan Domingo Perón, concentrasse il proprio appoggio su CFK.
Quest’ultimo gruppo politico, alla fine degli anni novanta, aveva espulso CFK per la sua ferrea opposizione contro l’allora presidente peronista Carlos Menem. Perché La Kirchner – che odia essere chiamata così – non fa differenza tra alleati e avversari quando vuole criticare qualcuno. Il tempo ha sancito che le critiche di CFK a Menem erano giuste.
CFK ha una grande capacità oratoria e di socializzazione, lontana dalla timidezza caratteristica del presidente argentino. Intervenire durante un discorso di un parlamentare è un’abitudine comune nel Senato argentino, che permette ai senatori di dire la loro, dopo aver alzato la mano, in maniera rapida per stimolare il dibattito. La tradizione però non ha spazio quando CFK parla. Lei non si lascia interrompere da nessuno, mentre interrompe gli altri e non rispetta i tempi prestabiliti. È una donna testarda, di gran carattere, capace di tenere testa a consumati politici.
Al contrario di Néstor Kirchner, che si è rinchiuso nell’Argentina allontanandosi delle istituzioni internazionali, la candidata ha viaggiato in continuazione. Con grosse spese che sono state oggetto di dure polemiche da parte dell’opposizione.
Cristina sta molto attenta a non dare un’impressione di essere troppo attenta alle sue preferenze in materia di moda, alle diete, alla pratica di pilates, alle strane richieste che fa sull’acqua speciale che beve. Non vuole essere catalogata come frivola ed eccentrica, ma salta alla vista l’attenzione che dà alla sua apparenza. È ossessionata dal suo aspetto, in particolare dei capelli e della pelle. Si fa istallare specchi nei posti più impensabili e, come se non bastasse, chiede ripetutamente ai suo collaboratori: “Come ho i capelli?”.
Il giornalista argentino José Ángel di Mauro, autore di “Cristina K, una dama rebelde”, una delle prime biografie della candidata, racconta che prima di diventare first lady, Cristina fumava in continuazione, senza riguardo agli avvertimenti sulla sua salute. Il giorno che le hanno detto i danni che il vizio della sigaretta può causare alla pelle ha smesso immediatamente. E ha fatto smettere di fumare il marito e la gente che le sta attorno.
Dinastia K
Tra una citazione di Paris Hilton, una canzone di Bob Marley, una fotografia di un suo viaggio a Nueva York e il racconto di una serata tra amici, Florencia Kichner aveva fatto nel 2007 una personale campagna d’appoggio al concorrente della mamma nelle elezioni presidenziale: Alberto Rodríguez Saá. Ma non solo. In alcuni post, tra i programmi che vede, i suoi film preferiti, confessa sentirsi una giovane “pro”, un aggettivo che fa riferimento allo slogan utilizzati dall’oppositore e alleato di Rodríguez Saá, Maurizio Macri.
Contestando la proibizione dei genitori di rilasciare interviste, Florencia Kirchner, sfogava il suo bisogno di comunicare attraverso il suo blog personale, “Dinastia K”, come qualsiasi adolescente normale. In un caso, rispose ad un questionario fatto da lei stessa in cui dichiarava che il suo programma preferito della tv era Celebrities Uncensored!, perché raccontava la vita delle celebrità in tutta la sua realtà, senza censura, mente alla domanda quale è il suo giornale preferito rispondere con una risata (“jajaja”).
Florencia esige privacy, ma non le viene concessa. Un anonimo le chiese senza mezzi termini la verità sul cancro che si diceva soffriva suo padre , il presidente Néstor Kirchner. Florencia negò senza una piega. Ma per non vedere violentata la sua intimità, e neanche doversi occupare delle “vicende nazionale” e rispondere solo a domande che riguardano l’occupazione dei suoi nel governo argentino. Lady_flork, just_mee, suenatremendoo, bananarepubliic, coffeelove, sono alcuni nomi dei siti che ha avuto fino adesso. E dove l’immagine, la sua in diverse pose, è l’elemento con più peso. In tutti firma come Florkey.
Da molto tempo i riflettori e giornalisti perseguitavano la tenneger Florencia per trovare qualche spunto sulla intimità della presidenziale. Negli ultimi mesi si è detto che la piccola Flor sarebbe incinta. Vero è che dopo la morte del padre è molto più vicina alla mamma Cristina e la sua ribellione ha abbassato il tono.
Ma la giovane sembra offrire più materiale del fratello Máximo, discreto e politicamente corretto. Il primogenito Kirchner sembrerebbe stare da subito investendo in una futura strada politica, visto che seguiva da vicino le attività di suo padre e poi della madre. Un’altra opzione della famiglia “K” per non abbandonare la Casa Rosada e continuare alla presidenza dell’Argentina?