«L’ho capito in ufficio, a Torino, che potevamo essere amici. Lui faceva il lettore, lo scout, pagato 3 lire per Einaudi a Parigi, abitava a Montmartre, naturalmente, e veniva fino a Torino in moto…Un viaggio spaventoso. Alla fine si stabilì anche lui a Torino, per essere vicino alla casa e… alla cassa, se non andavi tu a chiedere i soldi… Cominciammo a lavorare insieme e ridevamo delle stesse cose. Capimmo che eravamo fatti per collaborare. E poi abbiamo deciso di provare a mettere insieme un romanzo. Facemmo La donna della domenica e fu una fortuna». (Carlo Fruttero, a proposito della scrittura e la sua amicizia con Franco Lucentini)