Romano Prodi ormai somiglia sempre di più al grande saggio. Del resto, ne ha tutti i tratti: ha sconfitto il Male per ben due volte e per ben due volte i beneficiati hanno poi pensato di poter fare a meno di lui. Tutto si può dire del fondatore dell’Ulivo tranne che non sia un uomo che conosca tanti segreti dell’Italia, eppure ha conservato un pregio: riesce a parlare la lingua dell’elettorato. Interviene di rado, ma quando lo fa sembra dare sempre la risposta che il popolo di sinistra si aspetta. Come sui referendum. Adesso il Professore rifila un’altra stoccata ai vertici del Pd e benedice l’ipotesi primarie anche per la scelta dei parlamentari. «Se si potevano forse evitare quando c’era una seria struttura nei partiti – dice Prodi – oggi sono indispensabili». Bersani e compagnia colpiti e affondati. E ora che ne faranno di tutti quei fogli con sopra scarabocchiati i nomi dei candidati da infilare nelle liste bloccate del Porcellum?