«Noi della Lega siamo i migliori». Scriveva così Massimiliano Romeo, attuale consigliere regionale della Lega Nord, in un sms del 5 novembre del 2009 inviato a Massimo Ponzoni, l’ex consigliere regionale lombardo arrestato lunedì per il crack della società Pellicano. È uno dei passaggi agli atti dell’ordinanza di custodia cautelare dei pm monzesi, che hanno portato in carcere oltre all’ex assessore all’ambiente anche l’imprenditore Filippo Duzioni, «finanziatore delle società di Ponzoni», e l’ex assessore all’Urbanistica del comune di Desio Antonino Brambilla. Il Carroccio, che nel novembre del 2010 farà comunque cadere la giunta di centrodestra del comune brianzolo per l’indagine Infinito sulla ‘ndrangheta, aveva però nel 2009 approvato la costruzione di un centro commerciale Pam a ridosso dei comuni di Muggiò e Lissone. Romeo e il capogruppo lumbard in consiglio Ettore Motta, sarebbero stati il tramite con cui Ponzoni convinse il gruppo leghista di Desio a votare compatto per la modifica al Pgt. Obiettivo era modificare la destinazione dell’area che avrebbe portato a un plusvalore di quasi 14 milioni di euro.
La vicenda è al centro dell’inchiesta su Ponzoni, perché nel progetto contro cui si erano rivoltati molti cittadini brianzoli, ci sarebbero state appunto episodi di «irregolarità» e «forzature tecniche» da parte dell’imprenditoria sulla politica locale. Secondo i magistrati, infatti, la riqualificazione dell’area dove sarebbe dovuto sorgere il grande magazzino «avrebbe avuto ricadute molto rilevanti sul territorio», soprattutto dal punto di vista di vista ambientale. Del resto, 40 mila metri quadri di cemento su una area verde non potevano passare di certo inosservati. Né alla cittadinanza, né alla politica locale. Serviva una forzatura politica in consiglio per rendere più fluide le pratiche amministrative. Le critiche le aveva evidenziate pure la provincia di Milano chiedendo al comune di Desio di salvaguardare «quest’area verde» da «un consistente aumento del traffico». Anche perché, spiegavano da palazzo Isimbardi, «nella zona interessata sono presenti altri centri commerciali», quindi di fatto un altro non sarebbe servito poi a molto. E infatti, la nuova giunta di Desio ha deciso di accantonarlo. Ma Duzioni e Ponzoni, alle prese con i debiti della Pellicano e di altre società, avevano grande interesse nel 2009 «a curare questa operazione immobiliare nel comune di Desio».
La Lega però ce l’ha duro. E inizialmente non vuole scendere a compromessi con la ditta Ponzoni & co. È lo stesso Duzioni a scriverlo a un commercialista veronese, Attilio Fanini, spiegandogli «che come al solito abbiamo a che vedere con qualche personaggio leghista che si dimentica che in fase di adozione del Piano attuativo si ha fatto l’accordo». Ma lo stesso Duzioni aggiunge nella mail, agli atti degli inquirenti, che il capogruppo della Lega Motta «non crea problemi anzi è d’accordo di procedere senza ostruzionismi anche perché consapevole di quanto siano importanti gli oneri che l’operazione sviluppa: circa 12 milioni e 500 mila euro». Infine Duzioni spiega che alcuni di questi «soggetti» mostrano perplessità e che «forse è meglio dare una voce». La voce è quella di Brambilla che su consiglio di Ponzoni («Devi discuterla con Motta» si legge in un’intercettazione), il 4 novembre si attiva subito con Romeo, all’epoca coordinatore provinciale per Monza e Brianza della Lega Nord. Ponzoni il giorno dopo riceve un messaggio, dove il leghista dice di essersi informato «per richiedere l’autorizzazione commerciale in regione» e che non occorre nessuna delibera né di giunta né di consiglio. Se è conforme al Pgt possono già richiederla. Noi della Lega siamo i migliori. Ciao Max».
Sia Ponzoni sia Brambilla sembrano spaventati dalle resistenze o comunque non si fidano dei leghisti. Anche se Ponzoni è categorico. «Certo sì, comunque noi Tonino dobbiamo andare avanti e basta. Poi dopo la parte, il Consiglio, politicamente lo gestiamo dopo, ma adesso vediamo una cosa alla volta». Brambilla: «Sì, una cosa, un passo alla volta». Di fatto alla fine la spuntano, perché il primo dicembre del 2009, con Deliberazione della Giunta Comunale numero 397, è stato adottato il piano attuativo dell’area Atr4 in relazione alla domanda della società Antares. Cosa ha fatto cambiare idea ai leghisti? Gli stessi magistrati se lo domandano scrivendo nell’ordinanza che «in merito alla suddetta delibera» si uniscono i commenti entusiasti comparsi sulla carta stampata dello stesso capogruppo della Lega Ettore Motta.