Gianfranco Miccichè sceglie il Terzo polo. Alle amministrative di Palermo il leader di Grande Sud ha deciso di schierarsi con Massimo Costa, il candidato di Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini. Nel gioco delle alleanze esce sconfitto il Pdl, che con ogni probabilità sosterrà il presidente dell’Assemblea regionale Francesco Cascio (stasera è previsto un incontro con il segretario Angelino Alfano a via dell’Umiltà).
Questioni locali. Ma non solo. L’accordo tra Grande Sud e Terzo polo potrebbe presto superare i confini siciliani e approdare in Parlamento. «Convergenze dal fiato corto non mi interessano» aveva chiarito qualche giorno fa l’ex sottosegretario. E chissà che durante il lungo colloquio con Fini e Casini oggi a Montecitorio – l’incontro è stato organizzato nello studio del presidente della Camera – non si siano studiati i dettagli di una nuova intesa.
A cercare l’appoggio di Grande Sud, raccontano, sono stati i dirigenti del Terzo polo. Offrendo a Miccichè, in cambio del suo sostegno alle amministrative palermitane, la promessa di una candidatura alla presidenza della regione siciliana (le elezioni si terranno nel 2013). E poi? «Palermo è sempre stata un laboratorio politico – racconta il finiano Fabio Granata – le dinamiche siciliane anticipano spesso quello che accade nel resto del Paese. Ecco perché un accordo con Grande Sud a Palermo si proietta inevitabilmente sul piano nazionale». L’orizzonte continua a essere la nuova proposta politica del Terzo polo. Quel grande partito della nazione che Casini terrà a a battesimo nel prossimo congresso dell’Udc. «E dove mi sembra chiaro – continua Granata – che c’è posto anche per Grande Sud».
Dalle parti di Pier Ferdinando Casini si cerca di tenere i toni bassi. «A quanto mi risulta, durante il vertice di oggi non si è parlato che delle amministrative siciliane» rivela un deputato centrista. Meno diplomazia tra i parlamentari di Futuro e Libertà, che ormai parlano di Grande Sud come di una realtà consolidata del progetto politico terzopolista.
Passo dopo passo il fronte casiniano cresce di numero. Non più tardi di ieri il leader Udc aveva incontrato a Montecitorio una delegazione dei Verdi guidata dal presidente Angelo Bonelli e da Marco Boato. Un vertice per parlare di riforme e legge elettorale. Nessuna alleanza in vista tra Sole che ride e Terzo polo, giurano i presenti. Non a breve termine almeno. Eppure nel movimento ecologista qualcuno ci tiene a specificare che durante l’incontro non è mancata una riflessione sulla fase politica che si sta per aprire. Dalla scomposizione dell’attuale bipolarismo al ruolo dei Verdi nella prossima legislatura. «Dopo aver superato la precedente collocazione eccessivamente ideologizzata e legata alla sinistra radicale – raccontano – stiamo cercando di dar vita a un soggetto politico ecologista trasversale». Insomma, per ora nessun accordo. Troppo diverse alcune posizioni programmatiche tra Verdi e Udc. «Ma con il Terzo polo è stato aperto un dialogo importante».